7 Settembre 2016

Il Centro Pecci è l’unica istituzione pubblica dedicata all’arte contemporanea in Italia. Il progetto di ampliamento dell’edificio originario dell’architetto Italo Gamberini, firmato dall’architetto Maurice Nio dello studio olandese NIO architecten e realizzato grazie al sostegno del Comune di Prato e della Regione Toscana, integra nuove funzionalità ed esibisce la capacità di raccogliere i fermenti di una nuova stagione culturale.
 
Per garantire la giusta valorizzazione di questo patrimonio, il Centro Pecci ha deciso di raddoppiare la superficie espositiva e, allo stesso tempo, di ristrutturare l’edificio originario di Gamberini, che ormai presentava alcuni aspetti critici e obsoleti. I lavori di ampliamento, sostenuti dal Comune di Prato e dalla Regione Toscana attraverso i Fondi Europei, sono iniziati nel 2006 e sono stati incentrati sulla costruzione di una nuova ala dal forte impatto architettonico, collegata alla sede originaria, di cui nel frattempo sono stati riqualificati e potenziati funzioni e servizi. L’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi in Italia ha supportato la nascita del nuovo edificio.
 
ll complesso, a conclusione dei lavori, si estenderà su una superficie di quasi 10.000 metri quadrati, e oltre agli spazi espositivi ospiterà un archivio e una biblioteca specializzata, che conta un patrimonio di oltre 50.000 volumi, un teatro all’aperto da 1.000 posti, un cinema/auditorium da 140 posti, uno spazio performativo da 400, un bookshop, un pub/bistrot e un ristorante, oltre a laboratori e varie sale d’incontro.
 
E così oggi, dopo quasi trent’anni di attività, il Centro Pecci raddoppia. In due sensi: amplia la propria sede e il programma culturale. Due iniziative profondamente legate fra loro perché nate da un comune obiettivo: dotare il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato di una nuova energia culturale, capace di esprimersi sia attraverso i contenuti espositivi sia attraverso gli spazi costruiti. Un’energia chiamata a penetrare e a coinvolgere il territorio attraverso una nuova architettura, voluta e concepita per dare nuove funzionalità alla struttura preesistente, per raddoppiarne la superficie, per stabilire nuove relazioni fra il museo e la città, fra l’arte e il territorio regionale.
 
Il progetto di Nio mira a favorire la permeabilità fra il centro e il suo territorio. L’edificio esistente viene integralmente conservato e lasciato intatto in tutti i suoi aspetti. A esso si accosta, in forma di anello, un nuovo volume che, riprendendo il disegno dell’originario parco circostante, si orienta verso la dimensione pubblica. Grazie alla nuova entrata, al bookshop e al ristorante situati all’interno di un corpo trasparente al piano terra, il Centro si rivolge all’esterno, sollecita curiosità, invita all’interazione, si apre alla città, mediato da un giardino sperimentale e da una ampia piazza. Il punto più alto del complesso espositivo è raggiunto da un elemento simile a un’antenna capace, da un lato, di rappresentare la volontà di captare le nuove forme di creatività vive nel territorio, dall’altro di denunciare la presenza importante di un luogo deputato alla loro promozione, di immediata visibilità sia per chi proviene dall’autostrada sia per
chi arriva a piedi dalla città.
 
Fin dalla prima formulazione del progetto, Maurice Nio ha scelto per il nuovo edificio un titolo dal forte sapore evocativo: Sensing the Waves, suggerendo la sua funzione di recettore (e magari anche di trasmettitore) capace di captare e divulgare le vibrazioni del tempo presente.
 
Attualmente si stanno concludendo le opere di finitura. Il Grand Opening è fissato per il 16 ottobre 2016

 
Fonte Image MEDIA AGENCY

Fase Cantiere
Settore Terziario
Data di pubblicazione 12/07/2016
Approfondimenti nella notizia NiiProgetti ID 401558