30 Gennaio 2017

Sul confine tra Milano e Novate, c’è un grande campo con l’erba alta e nelle belle giornate di primavera il canto degli uccelli supera il rumore della città. Il prato è separato dalla città. L’unico accesso, consentito, è quello utilizzato dai pedoni che lo attraversano in una lunga diagonale e qualcuno si ferma a goderne.
 
 
In questo luogo perimetrato da vegetazione con qualche timido accenno di città, ITI srl si accinge a progettare un nuovo complesso di Social Housing. L’intervento si pone degli obbiettivi “strategici”, come dichiarato dal committente, affinché l’operazione possa essere sostenibile. Tra questi:
• la flessibilità distributiva degli appartamenti ai diversi piani dell’edificio
• la sostenibilità economica garantita da scelte parsimoniose e austere delle tecnologie e dei materiali
• la qualità abitativa che non dovrà essere trascurata
 
L’intervento si sviluppa su un’area fondiaria di 10.657 mq, per un totale di 22.725 mq di slp e circa 46.000 mq di superficie lorda costruita, con l’indicazione di un solo piano interrato da adibire a parcheggi e uno sviluppo in altezza non superiore a 50 mt.
 
Abbattere le barriere per condividere i benefici mitigando le diversità, quindi:
• che l’area libera venga percepita come “Il Parco” di tutti
• che il nuovo complesso non sia un’isola ma che si possa fondere con il tessuto urbano esistente, completandolo
• che permanga una protezione a nord con l’area industriale e il traffico di via Novate.
 
Tre edifici a torre da 16 piani ciascuno e due edifici più bassi da 8 e da 5 piani si articolano raccordandosi al volume costruito della città. Cantine e box al piano interrato e alcuni box auto all’interno di una piastra coperta al piano terra.
 
L’ingresso alle residenze avviene, senza barriere architettoniche, sia dai parcheggi che dagli spazi pubblici esterni. L’accesso alle torri, al piano primo nella piazza rialzata, è garantito per mezzo di una rampa. Si entra agli edifici più bassi attraverso una corte a piano terra.
Il principio di utilizzare meno edifici più grossi piuttosto che un maggior numero di edifici snelli ha consentito di liberare la base dal volume costruito. Hanno poi sagomato gli edifici in modo da contrastare l’impatto massiccio. I volumi vengono tagliati da lame chiare che si richiudono come fogli piegati scomponendo i fronti, orientandosi verso gli spazi aperti in un’alternanza quasi monocromatica. Le lame chiare, scompongono i fronti e sagomano gli sbalzi dei balconi con delle lievi aperture oblique.
 
Le campiture scure sono composte da trame con variazioni cromatiche ispirate ai colori naturali con un leggero gradiente verso il cielo. Le lame arrivano alla sommità dell’edificio ma partono da altezze diverse, variando l’aspetto di ogni fronte.
 
Anche dal quartiere a sud vengono conservati orizzonti di cielo, evitando che i nuovi edifici ne ostacolino la vista. In questo modo è come se il cielo continuasse a penetrare nella città. Anche la verticalità delle lame chiare vuole enfatizzare questo aspetto.
La sostenibilità dell’intervento ha guidato ad un progetto per lo più rigoroso, dove la naturalezza dell’artificio è interpretata dall’alternanza delle lame, dallo scorrimento dei volumi delle torri e dalla trama del colore scuro.
 
Al momento è in corso la progettazione preliminare. Hanno collaborato al progetto: ing. Angelo Pomes, Dmitry Krivorogov, arch. Constanza Fernandez Abad, arch. Francesco Lostaffa.

 
Fonte ITI srl


Fase Ipotesi
Settore Residenziale
Data di pubblicazione 14/12/2016
Approfondimenti nella notizia NiiProgetti ID 418586