14 Giugno 2019

Tra 180 giorni la Vela A di Scampia, ribattezzata Vela Verde, non ci sarà più. Il progetto firmato da Servizi Integrati e 3TI Progetti prevede anche l’abbattimento della Vela C (Gialla) e della Vela D (Rossa), mentre la Vela B (Celeste), grazie a un profondo restyling, sarà trasformata dapprima in alloggi residenziali e successivamente rifunzionalizzata come sede della Città metropolitana.

Il progetto di Servizi Integrati e 3TI Progetti rappresenta il primo tassello di un programma più ampio denominato Restart Scampia che ha come obiettivo la riqualificazione dell’intero territorio periferico di Scampia e prevede la realizzazione del polo della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Federico II, insediamenti per la produzione di beni e servizi, strutture commerciali, culturali, per il tempo libero e lo spettacolo, e nuova edilizia residenziale sociale, dove trasferire gli abitanti degli edifici già demoliti e da demolire.

L’attività di demolizione vera inizierà a luglio, attività a cui seguirà la separazione tra il materiale ferroso e gli inerti. La predisposizione di un frantoio alla base dell’edificio permetterà di frantumare la materia cosiddetta prima-seconda che poi sarà reimpiegata per colmare i due livelli interrati esistenti sotto la Vela e realizzare nell’area di sedime un grosso piazzale da dedicare ad attività varie. Entro dicembre la Vela Verde non ci sarà più.

Questa Vela è la struttura più piccola delle quattro presenti nel lotto (circa 49.600 mc), ed è collocata sul lato Ovest dell’area sviluppandosi in verticale con un impianto ad H su 16 livelli fuori terra, con una parte centrale di collegamento tra i quattro blocchi
longitudinali disposti su due allineamenti paralleli, a pianta digradante in altezza.
I due allineamenti paralleli lasciano libera un’intercapedine, che costituisce quasi una sorta di cortile aperto di larghezza pari a circa 8.80 metri. Il collegamento tra i corpi paralleli è assicurato da passerelle in calcestruzzo sostenute da una struttura metallica, ogni due interpiani, a quota intermedia rispetto a quella dell’ingresso degli alloggi.

Ciascun blocco è costituito per i primi due livelli da strutture intelaiate in cemento armato destinate a piani cantinati o porticati di servizio; gli elementi verticali sono costituiti da setti in c.a. di lunghezza 1.50 metri e spessore 30 cm, mentre gli orizzontamenti sono costituiti da solette in c.a. di spessore pari a 30 cm.
I piani superiori, che ospitano gli alloggi, presentano un sistema modulare di cellule in cemento armato delle dimensioni di metri 3.60 x 3, con una profondità di circa 9 metri; gli elementi verticali sono costituiti da pareti di spessore 15~18 cm, mentre gli orizzontamenti sono costituiti da solette in c.a. di spessore pari a 13 cm.

Per la sua struttura alveolare e non fatta di pilastri e travi, l’abbattimento non avverrà per implosione attraverso l’utilizzo di esplosivi, bensì utilizzando la tecnica della demolizione meccanica top-down mediante escavatori cingolati allestiti con pinza
oleodinamica dotati di braccio HRD high reach demolition. Se in passato non esistevano macchinari che avessero uno sbraccio in grado di “aggredire” edifici alti circa 50 metri come le Vele, oggi invece sono presenti sul mercato pinze demolitrici con queste altezze di sbraccio, tra l’altro mai utilizzate a Napoli. Viste le sue caratteristiche, infatti, la Vela non può essere abbattuta con gli esplosivi perché si sarebbe adagiata su uno dei due lati e, una volta a terra, si sarebbe dovuto in ogni caso procedere con la
frantumazione.

L’abbattimento e la demolizione interesseranno la struttura in elevazione della Vela A fino all’estradosso della pavimentazione controterra del livello più basso, che sarà escluso dalla demolizione insieme alle opere di fondazione.
La stessa procedura sarà utilizzata in futuro anche per le Vele C e D. Come detto, infatti, la riqualificazione dell’area prevede la demolizione in fasi successive delle Vele Gialla e Rossa e il recupero della Vela Azzurra. Il progetto ha puntato sulla ricerca
delle migliori soluzioni progettuali che, coniugate con opportune scelte tecniche e tecnologiche, permettono un innalzamento generalizzato della qualità della vita delle persone che abiteranno, seppur per un periodo transitorio, nell’area d’intervento, senza trascurare gli aspetti di flessibilità necessari alla futura utilizzazione pubblica dell’edificio che va conservato.

Fonte 3TI Progetti
Fase Progettazione
Settore Terziario
Data di pubblicazione 21/05/2019
Approfondimenti nella notizia NiiProgetti ID 311573