E’ di un team internazionale il progetto vincitore del concorso indetto dall’Amministrazione Comunale di Milano per la realizzazione della nuova biblioteca in Via Odazio quartiere Lorenteggio.
La proposta del team vincitore formato da Jocelyn Froimovich, Urtzi Grau, Stefano Rolla e Laura Signorelli è stata selezionata tra 201 arrivate in forma anonima attraverso la piattaforma telematica Concorrimi.it dove la commissione ha riconosciuto nel progetto ”una forte riconoscibilità che interpreta in chiave contemporanea l’identità del quartiere”.
La struttura che verrà finanziata con risorse comunali per un importo massimo di 6 mln di euro, è disposta su due livelli: la prima pianta è sviluppata ad archi, con l’obbiettivo di estendere idealmente lo spazio pubblico all’interno della biblioteca. La seconda si sviluppa verso l’alto ed è ricoperta da ampie cupole che rendono gli spazi naturalmente luminosi.
Al piano terra è prevista l’area Forum, con spazi gioco e lettura per bambini e famiglie, una sezione dedicata alla musica e ai nuovi media e un’ala per i giovani con postazioni internet. Al primo piano invece, raggiungibile attraverso due scale e un ascensore, l’area Lab è dedicata agli spazi per la creatività e formazione, mentre l’area Lib comprende la sala studio e gli scaffali di narrativa e saggistica.
Gli ampi archi del piano terra funzionano come un’infrastruttura urbana di uso pubblico e si aprono sulla grande area pubblica frontestante la biblioteca, dividendola idealmente in tre paralleli: una piazza che connette la vecchia biblioteca con il mercato comunale, un’area verde adatta ad ospitare attività come pic nic e cinema all’aperto, una zona di pertinenza di nuovi alberi, dalla ricollocazione di alcuni di quelli esistenti, dalla pavimentazione omogenea, dall’illuminazione e dall’arredo urbano.
La struttura della nuova biblioteca è concepita in relazione all’efficienza energetica e al minimo impatto e prevede una base di cemento, solida e in grado di minimizzare gli effetti sismici, e una struttura superiore leggera e slanciata che supporta l’involucro superiore e la copertura.
L’illuminazione artificiale completamente a led, si alterna a quella naturale, che al piano terra penetra tra gli archi, formando giochi di contrasto e colore che accompagnano l’architettura dell’edificio e al primo piano è riflessa sulle cupole. Le tecnologie utilizzate permettono la regolazione della luce artificiale rispetto all’intensità di quella naturale. La realizzazione della facciata con pannelli di policarbonato multistrato garantisce l’isolamento acustico necessario per le peculiarità della struttura.
Fonte:>arch. Urtzi Grau
Settore Terziario
Data di pubblicazione 15/06/2018
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