Il Conto Termico è oggi uno degli strumenti più concreti per investire in sistemi di riscaldamento e raffreddamento più efficienti, come le soluzioni proposte da Vaillant.
Introdotto nel 2013, il Conto Termico è il meccanismo di incentivazione che accompagna la transizione energetica del patrimonio edilizio italiano. Nel corso degli anni il sistema si è progressivamente evoluto, fino ad arrivare nel 2025 alla versione 3.0, che ne rafforza l’impatto e l’accessibilità. Tra i passaggi più significativi di questo percorso si possono individuare:
- tra il 2015 e il 2016, l’estensione degli incentivi a un numero crescente di tecnologie;
- nel 2025, una copertura delle spese ammissibili più ampia e l’allargamento della platea dei beneficiari.
A partire dal 2026 le amministrazioni pubbliche potranno accedere a incentivi fino al 100% del valore dell’intervento. La copertura per i privati potrà arrivare fino al 65%, mentre per le medie imprese è prevista una percentuale fino al 55% e per le grandi imprese fino al 45%. Nel 2025 si è inoltre registrato un incremento medio degli incentivi pari al 16%, legato alle modifiche delle detrazioni fiscali sugli interventi edilizi, come il Bonus Casa e l’Ecobonus.
Perché investire su una pompa di calore
Tra le soluzioni che il Conto Termico consente di incentivare, le pompe di calore occupano un ruolo centrale. Si tratta di una tecnologia sempre più diffusa perché in grado di rispondere, allo stesso tempo, alle esigenze di efficienza energetica, riduzione delle emissioni e comfort abitativo.
Le pompe di calore sfruttano il calore naturalmente presente nell’aria o nel sottosuolo, combinandolo con l’energia elettrica per riscaldare o raffrescare gli ambienti domestici. Per questo motivo oggi sono considerate l’evoluzione naturale delle caldaie a gas, in linea anche con gli obiettivi europei di riduzione delle emissioni di CO₂ nel settore edilizio.
Alla base della loro diffusione sul mercato c’è soprattutto l’efficienza. Grazie al loro principio di funzionamento, le pompe di calore permettono di ottenere più del 100% di energia termica rispetto all’energia elettrica utilizzata, mentre anche le caldaie a condensazione più performanti difficilmente superano il 90%.
Inoltre, le pompe di calore contribuiscono a migliorare il comfort complessivo dell’abitazione, offrendo un sistema integrato per il riscaldamento e il raffrescamento. Allo stesso tempo, la drastica riduzione delle emissioni locali ha effetti positivi sul benessere collettivo, favorendo una migliore qualità dell’aria e supportando i processi di rigenerazione urbana.

In quanto tempo si ripaga una pompa di calore Vaillant grazie al Conto termico
Vaillant mette a disposizione un’ampia gamma di soluzioni a pompa di calore, progettate per valorizzare i benefici di questa tecnologia anche in contesti residenziali già esistenti. Un esempio concreto è rappresentato dall’intervento di sostituzione di un impianto di riscaldamento a GPL in una villa di 160 metri quadri a Bevagna, in provincia di Perugia, costruita nel 2010.
In questo caso, il precedente sistema è stato sostituito da Vaillant con una pompa di calore monoblocco aroTHERM plus R290 da 12 kW 230V, abbinata a un puffer da 45 litri VP RW 45/2 e a un accumulo ACS di terze parti da 200 litri. Il nuovo impianto è stato integrato con i radiatori già presenti nell’abitazione, dimostrando la flessibilità della soluzione anche in edifici non di nuova costruzione.
Al termine dell’intervento, il costo del kWh per il riscaldamento tramite pompa di calore è risultato pari a 0,082 euro. Con il precedente impianto a GPL, ipotizzando un prezzo del combustibile di 0,95 euro al litro, il costo del kWh sarebbe stato invece di 0,168 euro.
Come risultato, a parità di fabbisogno energetico per il riscaldamento, il costo annuo di esercizio dell’impianto con pompa di calore è stato di 673 euro, contro i 1.892 euro stimati per la caldaia a GPL.
Un intervento di questo tipo può arrivare a costare fino a 12.000 euro, ma nel caso della villa di Bevagna ha generato un risparmio annuo di 1.220 euro. A questo si aggiunge il contributo del Conto Termico 3.0, che ha riconosciuto un incentivo di 4.686 euro. Il risultato è un tempo di ritorno dell’investimento pari a 6 anni, migliore rispetto a quello che si otterrebbe con le detrazioni fiscali dell’Ecobonus (6,6 anni) o con il precedente Conto Termico 2.0 (7 anni).