7 Maggio 2025

Sono 24 milioni le case degli italiani costruite prima degli anni Ottanta, ossia i due terzi e il 50% del patrimonio abitativo complessivo è nelle classi F e G, senza contare gli edifici pubblici e gli uffici. È in questi numeri che si sostanzia l’entità del lavoro di riqualificazione energetica e strutturale ancora da fare in un orizzonte temporale ormai stretto. Una prospettiva dettata da sentito comune attento alle questioni ambientali, dagli step della direttiva europea sulle ‘case green’ e da una domanda di mercato sempre più selettiva su qualità dell’immobile e mantenimento del suo valore nel tempo. Con questi numeri ha preso il via ieri l’11° edizione di REbuild, il principale evento italiano dedicato all’innovazione sostenibile nel settore delle costruzioni. L’appuntamento di quest’anno si sviluppa attorno a cinque macro temi — ESG, Costruzioni, Materiali, Energia e Digitale — attraverso i quali, già nella giornata inaugurale, sono emerse visioni, strumenti e soluzioni capaci di contribuire concretamente al cambiamento.

Una convergenza importante, frutto della condivisione di tecniche e saperi che è alla base di questa edizione di REbuild: la capacità di produrre innovazione e valorizzare conoscenze si conferma un formidabile fattore di competitività.

“Il titolo dell’edizione 2025 di REbuild, ‘Connettere le menti per abilitare l’innovazione’, nasce dalla consapevolezza, maturata in questi anni, che il processo dell’innovazione è complesso, non sempre lineare e che ha bisogno di un’intelligenza ampiamente distribuita e condivisa” ha affermato Ezio Micelli, Presidente Comitato Scientifico di REbuild e Professore ordinario all’Università IUAV di Venezia. Che ha aggiunto: “Abbiamo sempre immaginato che l’innovazione delle imprese potesse generare valore per le aziende stesse e per le comunità. A REbuild tutti siamo portatori di una quota di sapere astratto, di saper fare concreto, di intelligenza e di competenza. Il focus sull’innovazione va nella direzione del miglioramento dell’efficienza e della produttività del comparto in chiave sostenibile, con risultati apprezzabili anche in ambito sociale. Non ci sono altre prospettive”, ha concluso.

Nell’arco della prima giornata di lavoro, i vari tavoli si sono confrontati su esperienze di affordability abitativo, sulla importanza della digitalizzazione nel riordino dei processi delle filiere, sulla green equity in ambito urbano. Focus sull’utilizzo di materiali bio-based per una decarbonizzazione efficace e un benessere abitativo migliore: benessere che passa attraverso nuove tecnologie e modelli progettuali in grado di dare ulteriore valore, anche economico, al costruito. Spazio anche alla ricerca e all’utilizzo di fonti energetiche nuove, alternative e integrabili, tra cui il nucleare e l’idrogeno, alla connessione di impianti e sistemi per il miglioramento del benessere abitativo, ai Distretti a Energia Positiva (presenti anche in Italia), e al ciclo di vita dei materiali utilizzati in ambito costruttivo.

A fine giornata, spazio all’alto tasso di innovazione portato dalle start up selezionate per questa edizione di REbuild. In estrema sintesi, sono state presentate soluzioni d’avanguardia per il comparto come tecnologie digitali e AI che ottimizzano scelta, manutenzione e riuso di arredi, riducendo sprechi e costi fino al 30%; sistemi IoT di illuminazione adattiva AI-driven che migliorano benessere e produttività, riducendo consumi energetici e inquinamento; soluzioni B2B SaaS basate su AI che semplificano la ricerca e negoziazione con fornitori, automatizzando il processo e migliorando il potere contrattuale; assistenti AI che automatizzano la gestione dei dati nei progetti edilizi, centralizzando informazioni da diverse fonti e fornendo raccomandazioni in tempo reale, migliorando la produttività, riducendo gli errori e massimizzando il ROI.

Il programma di REbuild di oggi

Ma l’attesa più grande è per il Manifesto per il futuro delle costruzioni, la plenaria di chiusura in programma per oggi pomeriggio alle 15.30.

La presentazione in anteprima dei contenuti emersi da convegni e workshop anticiperà le linee guida di un documento pensato come punto di partenza per la realizzazione di una strategia nazionale per l’efficientamento, la decarbonizzazione e l’innovazione del parco immobiliare italiano. L’obiettivo ambizioso sarà sensibilizzare e coinvolgere l’intera filiera su temi chiave come digitalizzazione, industrializzazione, sostenibilità, finanza, territori e smart building, per definire una roadmap condivisa per un’edilizia responsabile e orientata al futuro in ogni suo step processuale, dal progetto, allo sviluppo, alla gestione.

La giornata di oggi comincia con il convegno Come misuriamo gli ESG? Affinare la E, affrontare la S aprirà la mattinata dei lavori, seguito dall’incontro Come capitalizzare l’intelligenza di un ecosistema economico? La lezione dell’industria spaziale italiana, che prenderà in esame i possibili punti di contatto tra lo sviluppo del modello aerospaziale italiano, diffuso, condiviso e collaborativo, e il comparto immobiliare. Parallelamente, il primo workshop della giornata, dedicato alla Evoluzione digitale nella filiera dell’edilizia, ruoterà attorno al tema della accessibilità per le imprese di ogni dimensione ai nuovi strumenti digitali in un’ottica di efficientamento, contenimento dei costi e sostenibilità degli interventi.

Si proseguirà con il dibattito su Quali politiche e strategie globali per la transizione ecologica? che prevede la discussione su esperienze e best practice utili per realizzare una trasformazione giusta e inclusiva. Per la decarbonizzazione degli edifici: opportunità per le aziende, i cittadini e l’ambiente sarà l’incontro seguente: un dialogo sui benefici a 360° che derivano da una rigenerazione e riqualificazione dell’ambiente costruito. Il focus energetico di tale trasformazione sarà al centro del secondo e ultimo workshop della giornata, intitolato Un approccio integrato per la transizione energetica.

Il meeting sul Contech per una produttività accessibile di imprese e artigiani ruoterà attorno al tema della diffusione sempre maggiore, e dei relativi vantaggi, dell’innovazione tecnologica nelle operazioni di cantiere. Con Progetti che sostanziano gli ESG: una selezione di casi italiani, la presentazione di case history italiane mostrerà come l’applicazione di questi principi aumenti il valore dei progetti, in un’ottica di circolarità, riduzione di sprechi ed emissioni, durabilità degli interventi, sicurezza dei lavoratori, benessere degli occupanti, rigenerazione degli spazi.

L’ultimo convegno che precederà la sessione plenaria di chiusura sarà Miniere urbane e cicli integrati: l’economia circolare entra nelle costruzioni, un confronto su recycling, upcycling e design for disassembly, tecniche che si stanno diffondendo per la loro efficacia.