17 Maggio 2013

Sarà la Pellegrini Costruzioni di Terni a realizzare gli 8 alloggi che hanno ricevuto il contributo della Regione Umbria a seguito del concorso per la realizzazione di edifici residenziali da destinare alla vendita, che adottino soluzioni sperimentali e riproducibili nel campo della bioarchitettura e del risparmio energetico.

Le linee guida seguite dai progettisti riguardano:

 

–          Il comfort prestazionale degli alloggi

–          La riduzione delle emissioni ambientali

–          Il risparmio energetico

–          La qualità architettonica del progetto

L’area progettuale è sita in Zona Fiori, caratterizzata dal punto di vista urbanistico dalla presenza di strutture per servizi, attività produttive artigianali, commerciali e abitazioni civili. L’area è parte di un comparto che racchiude una ex scuola pubblica dismessa, un campetto di calcio in stato di abbandono ed un parcheggio pubblico. La scuola verrà demolita e l’impianto sportivo recuperato.

Il nuovo edificio avrà 3 piani fuori terra per 8 alloggi, con sistemazioni esterne funzionali alle connessioni con l’intorno: percorsi pedonali e sistemazioni calpestabili realizzate in materiali permeabili; percorsi veicolari in asfalto drenante; ampio uso di materiali naturali e riciclabili; ruolo funzionale e collettivo delle sistemazioni esterne; soluzione progettuale con contesto socialmente accogliente; parcheggi dedicati.

L’architettura proposta si basa sulla rilettura in chiave razionalista dell’abitazione seriale, con il principale obiettivo di ridurre al minimo possibile lo spazio occupato dall’edificato, e contestualmente offrire una qualità abitativa superiore nella fruizione distributiva degli spazi abitati e di relazione.

Il progetto rappresenta un’ottima integrazione tra gli aspetti ambientali, tipologici, naturali ed energetici, ove le componenti dell’architettura e le componenti naturali sono connesse per avere un edificio che va considerato come un corpo, una massa termica unica capace di assorbire o cedere calore; l’edificio è un grande collettore che capta le radiazioni solari e accumula calore, o lo cede quando in eccesso.

L’integrazione è complessiva, e coinvolge anche il ciclo completo dell’edificio fino alla selezione e parziale riuso dei rifiuti. Nell’edificio di progetto è ottenuta con i seguenti risultati:

– utilizzo di materiali disponibili in grandi quantità, con ridotti processi di lavorazione, e di provenienza locale;

– utilizzo esclusivo di energie solari;

– autosufficienza energetica, con saldo attivo tra energia prodotta e quella consumata;

– recupero ed utilizzo delle acque meteoriche e di permeabilità;

– recuperabilità e riciclabilità dei materiali in seguito a demolizioni;

– utilizzo della massima illuminazione naturale disponibile;

– visione di insieme, e rispetto del contesto e del paesaggio, con orientamento armonico dell’edificio rispetto al percorso del sole;

– distribuzione delle funzioni interne agli alloggi secondo le diverse zone termiche create dall’orientamento rispetto al percorso del sole nelle varie stagioni;

– distribuzione dei volumi in rapporto alla circolazione delle correnti esterne prevalenti;

– integrazione tra l’esterno e l’interno con recupero e riutilizzo di risorse, compostaggio e uso delle piante;

– posizionamento del fabbricato con il prospetto maggiore perpendicolare alla strada comunale, in modo da ridurre il disturbo dall’inquinamento sonoro dovuto al traffico veicolare;

– attenzione verso gli utenti intesa come assenza di barriere architettoniche, di elementi di nocività, e di insidie interne ed esterne.

(fonte Regione Umbria)

Approfondimenti nella notizia NiiProgetti ID 326589
Segna il codice ID e scopri gratuitamente tutti i dettagli nella scheda tecnica