Sarà la Pellegrini Costruzioni di Terni a realizzare gli 8 alloggi che hanno ricevuto il contributo della Regione Umbria a seguito del concorso per la realizzazione di edifici residenziali da destinare alla vendita, che adottino soluzioni sperimentali e riproducibili nel campo della bioarchitettura e del risparmio energetico.
Le linee guida seguite dai progettisti riguardano:
– Il comfort prestazionale degli alloggi
– La riduzione delle emissioni ambientali
– Il risparmio energetico
– La qualità architettonica del progetto
L’area progettuale è sita in Zona Fiori, caratterizzata dal punto di vista urbanistico dalla presenza di strutture per servizi, attività produttive artigianali, commerciali e abitazioni civili. L’area è parte di un comparto che racchiude una ex scuola pubblica dismessa, un campetto di calcio in stato di abbandono ed un parcheggio pubblico. La scuola verrà demolita e l’impianto sportivo recuperato.
Il nuovo edificio avrà 3 piani fuori terra per 8 alloggi, con sistemazioni esterne funzionali alle connessioni con l’intorno: percorsi pedonali e sistemazioni calpestabili realizzate in materiali permeabili; percorsi veicolari in asfalto drenante; ampio uso di materiali naturali e riciclabili; ruolo funzionale e collettivo delle sistemazioni esterne; soluzione progettuale con contesto socialmente accogliente; parcheggi dedicati.
L’architettura proposta si basa sulla rilettura in chiave razionalista dell’abitazione seriale, con il principale obiettivo di ridurre al minimo possibile lo spazio occupato dall’edificato, e contestualmente offrire una qualità abitativa superiore nella fruizione distributiva degli spazi abitati e di relazione.
Il progetto rappresenta un’ottima integrazione tra gli aspetti ambientali, tipologici, naturali ed energetici, ove le componenti dell’architettura e le componenti naturali sono connesse per avere un edificio che va considerato come un corpo, una massa termica unica capace di assorbire o cedere calore; l’edificio è un grande collettore che capta le radiazioni solari e accumula calore, o lo cede quando in eccesso.
L’integrazione è complessiva, e coinvolge anche il ciclo completo dell’edificio fino alla selezione e parziale riuso dei rifiuti. Nell’edificio di progetto è ottenuta con i seguenti risultati:
– utilizzo di materiali disponibili in grandi quantità, con ridotti processi di lavorazione, e di provenienza locale;
– utilizzo esclusivo di energie solari;
– autosufficienza energetica, con saldo attivo tra energia prodotta e quella consumata;
– recupero ed utilizzo delle acque meteoriche e di permeabilità;
– recuperabilità e riciclabilità dei materiali in seguito a demolizioni;
– utilizzo della massima illuminazione naturale disponibile;
– visione di insieme, e rispetto del contesto e del paesaggio, con orientamento armonico dell’edificio rispetto al percorso del sole;
– distribuzione delle funzioni interne agli alloggi secondo le diverse zone termiche create dall’orientamento rispetto al percorso del sole nelle varie stagioni;
– distribuzione dei volumi in rapporto alla circolazione delle correnti esterne prevalenti;
– integrazione tra l’esterno e l’interno con recupero e riutilizzo di risorse, compostaggio e uso delle piante;
– posizionamento del fabbricato con il prospetto maggiore perpendicolare alla strada comunale, in modo da ridurre il disturbo dall’inquinamento sonoro dovuto al traffico veicolare;
– attenzione verso gli utenti intesa come assenza di barriere architettoniche, di elementi di nocività, e di insidie interne ed esterne.
(fonte Regione Umbria)
Approfondimenti nella notizia NiiProgetti ID 326589
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