1 Febbraio 2016

Il Corviale costituisce un modello unico di alta densità abitativa. È stato concepito come organismo autonomo ed autosufficiente a salvaguardia del territorio circostante, contro il consumo indiscriminato di suolo, tipico dello sprawl urbano. Malgrado questa qualità e malgrado il suo essere architettura iconica ed ideale, il degrado degli edifici, il non completamento del complesso e una condizione generale di disorientamento e alienazione legate ad alcuni aspetti tipologici non hanno reso possibile, negli anni, lo sviluppo di relazioni significative con il contesto immediato e con quello più esteso.

La proposta di progetto presentato dall’arch. Laura Peretti dello Studio Insito di Roma risultata vincitrice del concorso nazionale indetto dall’ATER e finanziato dalla Regione Lazio denominato “Rigenerare Corviale” intende ricostituire, alle diverse scale dimensionali, un sistema chiaro di relazioni degli spazi pubblici e di circolazione “dal territorio al pianerottolo” recuperando l’originaria intenzione di costituire un “pezzo di città”, soprattutto alla scala intermedia della città.

Lo schema rigido dei percorsi veicolari, che ingabbia oggi Corviale, segmentandolo in fasce longitudinali separate una dall’altra, viene ripensato anche a favore delle persone; viene proposta una sequenza di avvicinamento, di attraversamento dell’edificio che lo renda finalmente in grado di filtrare, ordinare, orientare e riaprire verso altre prospettive.

La via Poggio Verde viene traslata, questo spostamento produce inoltre l’introduzione della scala intermedia, segnata dal parco pubblico che dilata lo spazio del piano terra di Corviale all’esterno: la zona antistante Corviale accoglie tutte le rampe ai garage, i giardini, gli spazi gioco, i nuovi percorsi pedonali verso le residenze, l’intervento artistico, e in corrispondenza di Corviale Centro, un’ampia piazza che degrada su cui si affacciano i negozi e le attività di ristoro. Dalla medesima quota si accede anche al Centro di Ricerca della Biodiversità, un edificio sospeso e connesso ai diversi livelli che raccorda le quote principali di tutto il complesso.

L’ampliamento della sezione stradale permette di costituire una vera e propria via, a servizio delle nuove funzioni, progettata per una mobilità lenta e per la fruibilità pedonale.
Lungo la strada sono ricavati alcuni parcheggi a raso ad uso del Corvialino, mentre il lato a ridosso del Corviale, lungo il chilometro, è costituito da un’opera basamentale in cui si alternano i laboratori degli artigiani e gli spazi dedicati al coworking,
e un argine/scarpata di vegetazione. Questa alternanza di settori minerale/vegetale/minerale permette una variazione del paesaggio interno della via Ferrari che gode così di una differenziazione simile a quella introdotta con la nuova Poggio verde. Sulle coperture degli atelier sono ricavati dei giardini/orti didattici, destinati in particolare ai residenti delle case in linea, che attualmente non beneficiano di nessuno spazio aperto di pertinenza.

Si prevede inoltre, una progettazione partecipata riguardo l’istituzione e la gestione degli spazi a carattere pubblico, un intervento complessivo di illuminazione (social light), la realizzazione di un distretto sostenibile in linea con gli approcci smart building e smart city,
sistemi intelligenti per incrementare l’efficienza, la sicurezza e la qualità di Corviale, oltre efficientamento energetico delle nuove funzioni attraverso impianto fotovoltaico in copertura.

Fonte Studio Insito

complesso residenziale Roma

Stadio A Progettazione
Settore Residenziale
Data di pubblicazione 11/12/2015
Approfondimenti nella notizia NiiProgetti ID 385573
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