In un contesto climatico sempre più segnato da eventi estremi, la protezione dell’involucro edilizio si conferma una priorità per garantire sicurezza e durabilità agli edifici. Tra i fenomeni più insidiosi c’è la grandine, capace di causare danni gravi sia alle coperture che alle facciate. Per rispondere a questa sfida, wienerberger ha sviluppato sistemi costruttivi sottoposti a rigorosi test di laboratorio, pensati per assicurare resistenza e prestazioni elevate anche nelle condizioni più critiche.
Le coperture, che rappresentano il primo scudo contro gli agenti atmosferici, sono state testate con prove severe che hanno coinvolto tegole in cotto e cemento come la Marsigliese, la Portoghese, il Coppo SanMarco Evo e la Heidelberg. I test hanno previsto l’impatto di sfere di ghiaccio di 4 cm di diametro lanciate a quasi 100 km/h sui punti più vulnerabili delle tegole, senza provocare danni.
I risultati infatti sono stati estremamente rassicuranti e significativi: tanto che alcuni di questi elementi hanno meritato il raggiungimento anche della Classe 4 di resistenza alla grandine, una delle classificazioni più elevate disponibili. Tuttavia, wienerberger sottolinea come l’efficacia della copertura non dipenda solo dalla singola tegola, ma dall’intero sistema tetto, comprensivo di membrane impermeabili e traspiranti che completano la protezione.
Anche le pareti esterne giocano un ruolo chiave nella difesa contro la grandine. La muratura monostrato costruita con blocchi rettificati Porotherm BIO PLAN e rivestita con sistemi come TERRACOAT® o Listelli XS, è stata testata secondo i parametri di normative specifiche. Le prove hanno simulato impatti ripetuti con sfere di ghiaccio di 5 cm lanciate a oltre 110 km/h, colpendo più volte gli stessi punti. Nessun danno funzionale né estetico è stato rilevato, confermando la classificazione “best in class” con livello di resistenza HW5, il massimo raggiungibile in questo ambito.
Grazie a questi risultati, i sistemi wienerberger si propongono come una risposta solida e collaudata alla crescente incidenza di fenomeni meteorologici estremi. L’approccio sistemico alla protezione dell’involucro consente non solo di salvaguardare le strutture nel tempo, ma anche di garantire continuità prestazionale, estetica e abitativa anche nelle condizioni più severe.