31 Gennaio 2020

Il 2020 sarà un anno importante per Palazzo Argonauta, uno degli edifici più grandi di Roma, perché si vedrà la conclusione del progetto di restyling e reingegnerizzazione iniziato nello scorso anno.
Fortemente voluto dalla società Valle Giulia Real Estate, proprietaria dell’edificio, il progetto è stato realizzato dallo studio Agenzia di Architettura di Isabelle Magda Rizk con la collaborazione della Cool Projects, società di ingegneria specializzata in Projects Management e Building Automation.

L’intera progettazione si è presentata fin da subito molto sfidante sia per le dimensioni e le peculiarità architettoniche dell’edificio sia perché avrebbe dovuto tener conto della presenza media nel palazzo di circa 4.000 “abitanti” quotidianamente operativi che nelle giornate di massima affluenza possono raggiungere anche le 7.000 persone.

Con i suoi 70mila m² e 275mila m³, infatti, Argonauta per dimensioni viene subito dopo il Palazzo della Farnesina (120mila m² e 720mila m³) e ospita un variegato numero di realtà private e di servizio pubblico. I suoi “inquilini” vanno dal Dipartimento Roma Capitale all’ufficio migrazione e ragioneria della Prefettura, dal Centro linguistico dell’Università La Sapienza alla palestra McFIT più tutta una serie di uffici privati tra cui la sede del Gruppo Valle Giulia, proprietaria dell’edificio, e della stessa Cool Projects, che si è occupata della reingegnerizzazione degli impianti.

L’aspetto che ha maggiormente gratificato il lavoro di architetti, ingegneri e i progettisti di Genera per il fotovoltaico riguarda la riqualificazione sul piano energetico dell’edificio anche e, soprattutto, per l’inserimento di un impianto di pannelli solari, su tutto il fronte Sud, senza che questo sia impattante dal punto di vista architettonico.
La facciata, infatti, prevede 657 moduli di silicio policristallino delle dimensioni di cm 100 x 150, per uno sviluppo complessivo di quasi 1000 mq esteso su di un fronte di circa 110 metri per un’altezza di poco inferiore a 40 metri, in grado di generare quasi 150 kWp, con tutta la sua rete di cablaggio. La sfida maggiore è stata quella di rendere questo mega impianto quasi invisibile giocando sulla “mistificazione” della realtà: trasmettere cioè l’illusione che i pannelli fotovoltaici siano le finestre, mentre gli elementi brise-soleil siano percepiti al contrario come elementi di marcapiano. Un edificio letto al negativo, i vuoti al posto dei pieni e viceversa.

Si è voluto anche andare oltre prevedendo anche sulla facciata Ovest, quella che guarda via Ostiense, un analogo sistema, con pannelli di vetro smaltato blu dello stesso colore e dimensioni di quelli fotovoltaici e ancorati con gli stessi supporti.

Questo perché su via degli Argonauti sta sorgendo la nuova sede dell’Università di Roma Tre, su progetto di Mario Cucinella, che presumibilmente oscurerà una parte della facciata Sud di Palazzo Argonauta.
L’importo lavori in questa prima fase che riguarda le facciate e gli atrii è di circa 23 mln di euro e non c’è una società
appaltante unica ma una serie di imprese tra cui le principali sono CET e SME.

La scheda approfondita della notizia NiiProgetti ID 462328 è stata segnalata il 18/01/2019 in fase di Esecuzione nel settore Servizi. La fonte è Cool Projects srl. Vedi i dettagli su NiiProgetti Business.