27 Maggio 2021

È notizia del 26 maggio 2021, in contemporanea con il talk Bio-Materials, organizzato da NiiProgetti, sull’up-cycling, l’avvio della produzione del calcestruzzo geopolimerico, quello che dagli esperti viene definito il cemento del futuro.

Ad annunciarlo è Snøhetta, che, in collaborazione con la startup norvegese Saferock, ha iniziato la commercializzazione di un calcestruzzo più sostenibile.

In qualità di materiale da costruzione più utilizzato al mondo, il calcestruzzo ha un ruolo chiave nelle percentuali di carbonio nel settore edile e delle costruzioni. Il suo componente principale, il cemento, è la fonte di circa l’8% delle emissioni mondiali di CO2 (fonte: Think thank Chatham House).

I processi di combustione chimica e termica coinvolti nella produzione del cemento, collocano il materiale (in termini di emissioni di CO2) al di sopra del carburante utilizzato nel settore dell’aviazione (2,5%) e non troppo distante rispetto al settore agricolo (12%).

Per raggiungere gli obiettivi dell’accordo di Parigi, secondo il quale le emissioni globali annuali di CO2 dovranno diminuire drasticamente nei prossimi anni, si colloca il calcestruzzo geopolimerico.

Grazie a una tecnologia brevettata da Saferock, che conferisce un nuovo valore a residui con un potenziale non sfruttato, si sviluppa un calcestruzzo a basse emissioni di CO2 come alternativa al cemento di Portland, che è attualmente il materiale da costruzione più utilizzato al mondo.

Una soluzione che si basa sulla produzione in loco, eliminando sia emissioni di trasporto che di tempo.

Cos’è il calcestruzzo geopolimerico?

Si tratta di un tipo di polimeri inorganici costituiti da minerali, derivanti da flussi di rifiuti delle industrie minerarie e delle centrali elettriche. Questo offre un’opportunità unica in cui i rifiuti minerari hanno precedentemente rappresentato una minaccia ambientale.

La produzione di geopolimeri ha un’impronta di CO2 inferiore di almeno il 70% rispetto alla produzione del cemento di Portland tradizionale (valori di riferimento della Norwegian Concrete Association). Inoltre, i geopolimeri hanno diverse proprietà favorevoli rispetto al calcestruzzo che sta alla base del cemento Portland per determinate applicazioni, come temperature più elevate e resistenza chimica e una permeabilità significativamente inferiore.

Il materiale da costruzione di domani

Il primo passo del progetto di ricerca è quello di pilotare e aumentare lo sviluppo dei materiali da costruzione di domani sotto forma di calcestruzzo a basse emissioni. Il prossimo passo sarà garantire che la tecnologia dei materiali facciano parte di un ecosistema circolare. Ciò avrà davvero un impatto sull’impronta ambientale del settore.

Utilizzando sottoprodotti industriali per produrre calcestruzzo geopolimerico, Snøhetta e Saferock stimano che le emissioni di carbonio associate alla produzione di calcestruzzo possano essere ridotte di oltre il 70% come primo passo. L’obiettivo è produrre, entro il 2025, calcestruzzo completamente neutro in termini di CO2. Il progetto è in linea con la missione di Snøhetta di ridurre l’impronta ambientale del settore edile e di accelerare la transizione del mondo verso materiali da costruzione sostenibili.

Snøhetta ha sviluppato un’identità di marchio per Saferock che aiuterà l’azienda a comunicare in modo efficace con i suoi stakeholder in un mercato inesplorato attraverso messaggi chiari, un sistema di design audace e immagini forti. Basato sul concetto di impatto, l’identità del marchio è caratterizzata da un linguaggio visivo minimalista ma espressivo che spicca nella sua categoria e innesca curiosità.

L’identità visiva e il sito Web sono progettati con un linguaggio visivo sicuro e audace, guidato da una tipografia atipica per il settore, con immagini forti che drammatizzano il materiale e il prodotto. Le soluzioni innovative di Saferock vengono comunicate attraverso la visualizzazione della scala micro e macro del calcestruzzo geopolimerico e dei suoi componenti.

Sono stati compiuti sforzi per ridurre al minimo l’impatto ambientale del sito Web in termini di hosting, gestione dei contenuti e manutenzione. Ciò include l’utilizzo di tecnologie che migliorano la velocità, l’esperienza utente e le dimensioni della pagina. Snøhetta sta esplorando ulteriormente altre iniziative per sviluppare siti Web con un’impronta di carbonio netta pari a zero.