22 Marzo 2019

Per quanto riguarda il progetto di Ingelia Italia inerente la realizzazione dell’impianto recupero fanghi a Chiusi vale la pena ricordare che trattasi della prima installazione di questo genere in Italia e che ACEA ha svolto una lunga due diligence tecnica che ha portato a definire la scelta.

La tecnologia proprietaria e brevettata di INGELIA è stata oggetto di numerosi riconoscimenti in ambito internazionale ed è ritenuta di fatto una eccellenza tecnologica per il recupero dei rifiuti organici ( nel caso di specie, dei fanghi biologici). Non esiste, allo stato dell’arte, una tecnologia di recupero che abbia l’efficienza e l’efficacia che può vantare la soluzione impiantistica di INGELIA che arriva a confinare nei prodotti di processo fino al 99% del carbonio, con ciò escludendo che possa trasformarsi in CO2 o peggio in CH4 ed evitando dunque la emissione di gas serra.

Un vero e proprio impianto di decarbonizzazione, una bioraffineria inserita a pieno titolo nella bioeconomia circolare che fa balzare la qualità del recupero dei rifiuti organici da ultimi della classe a primi inarrivabili per sostenibilità del processo e per creazione della catena di valore alla base dei concetti di blue economy.

Una tecnologia che, unica nel settore del recupero dei rifiuti, ha come prodotto di processo delle materie prime equivalenti in tutto e per tutto sostituibili alle materie prime di origine fossile: il principale, un biocarbone ( una green lignite ) ed il secondario, un compound di elementi fertilizzanti, di fatto un concime complesso NPK.

Si pensi a come potrebbero rendersi sostenibili processi ad alto impatto ambientale come quelli per la produzione dell’acciaio, dei pneumatici, delle vernici che, usando il nostro biocarbone senza alcuna modifica agli impianti industriali, ridurrebbero la loro impronta ecologica che si tradurrebbe in vantaggio sociale ma anche economico. Infatti si ridurrebbe, per queste industrie, la necessità di acquisire diritti alla emissione di CO2 essendo il biocarbone ininfluente per quanto riguarda il bilancio emissivo.

L’indubbio vantaggio di ottenere una materia prima equivalente di cui si sa già tutto, già normata, utilizzata in molteplici attività anche ad alto valore aggiunto come per la produzione di materiali compositi, di adsorbenti, di elettrodi, di biopolimeri ed anche da poter utilizzare per la produzione sostenibile di biocarburanti e biolubrificanti.

Per quanto concerne invece i risultati in campo agronomico, con il nostro biocarbone sono stati ottenuti di eccellenti come quelli documentati dalla Università di Bari al 41° Congresso della scienza del suolo di Ancona.



Fonte Ingelia Italia Spa
Fase Progettazione
Settore Industria
Data di pubblicazione 22/02/2019
Approfondimenti nella notizia NiiProgetti ID 433863