11 Settembre 2020

Uno dei simboli di Milano, il centro della regione Lombardia, una delle opere architettoniche più importanti e (per i tempi) innovative d’Italia. Stiamo parlando del Grattacielo Pirelli (o Pirellone), situato nel centro della città, di fronte alla stazione Centrale.

Progettato nel 1950 e incluso nel “Centro Direzionale”, quartiere a carattere terziario posto a nord del centro, tra le stazioni di Milano Centrale e Garibaldi, fu costruito tra il 1956 e il 1961 su progetto di Gio Ponti, Giuseppe Valtolina, Pier Luigi Nervi, Antonio Fornaroli, Alberto Rosselli, Giuseppe Rinaldi ed Egidio Dell’Orto.

Gio Ponti diresse anche tutte le fasi costruttive. L’aspetto strutturale venne curato da Giuseppe Valtolina, in collaborazione con i consulenti Pier Luigi NerviArturo Danusso, Piero Locatelli e Guglielmo Meardi. Il ruolo di Nervi fu fondamentale nella progettazione di una struttura che, per il suo ridotto rapporto larghezza/altezza, è particolarmente soggetta alle azioni del vento e condusse ad uno schema strutturale composto da setti rigidi triangolari alle estremità, pilastri cavi, e quattro grandi pilastri-parete centrali, tutti in calcestruzzo armato. La realizzazione venne affidata all’impresa della Bonomi in collaborazione con Comolli e Silce. È un’opera architettonica importante, propria del razionalismo italiano; con i suoi 127 metri di altezza, distribuiti su 31 piani (altri 2 piani sono sotterranei) è uno degli edifici in calcestruzzo armato più imponenti al mondo.

Originariamente il palazzo fu costruito per ospitare gli uffici della celebre azienda italiana di pneumatici Pirelli: nell’area su cui sorge esistevano degli stabilimenti del gruppo, distrutti dai bombardamenti aerei durante la seconda guerra mondiale. Nel 1977 il grattacielo venne acquistato dalla Regione Lombardia, per farne la propria sede principale dopo una ristrutturazione ad opera dell’architetto Bob Noorda.

Peculiare la scelta progettuale dei materiali: l’intera struttura portante è in calcestruzzo armato, materiale raramente preferito all’acciaio per edifici di considerevole altezza. Gli elementi verticali dell’ossatura sono quattro piloni, visibili anche dall’esterno poiché percorrono a coppie l’altezza delle facciate. Sono pilastri rastremati: alla base sono larghi 2 metri, che diventano 50 cm in sommità. Travi orizzontali, colleganti i pilastri, fungono da basi per i solai dei piani.

L’ingresso che per molto tempo è rimasto l’accesso principale, si trova in piazza Duca d’Aosta: è rialzato rispetto al piano della piazza tramite una struttura detta “collina”, che contiene al suo interno uno spazio adibito ad auditorium. Oggi si accede alla sede della Regione dal retro dell’edificio.

La superficie del grattacielo è di 1.900 m², la sua pianta è lunga 75,5 metri e larga 20,5 metri. Si stima che per la sua costruzione siano stati usati 30.000 m³ di calcestruzzo e l’edificio complessivamente pesi 70.000 tonnellate per un volume di 125.324 m³.

All’epoca della sua costruzione, era il grattacielo in calcestruzzo armato più alto d’Europa e il terzo nel mondo.

Il Grattacielo Pirelli è uno dei più celebri simboli di Milano ed è stato per quasi 50 anni l’edificio più alto della città, superato nel 2010 dal Palazzo Lombardia alto 161 m, la nuova sede della Regione Lombardia, che sorge poco lontano, e nel 2011 dalla Torre Cesar Pelli A, alta 231 metri. Resta in ogni caso nel novero delle costruzioni più alte d’Italia.

Il design del grattacielo sarebbe stato inoltre d’ispirazione per la costruzione del Pan Am Building (oggi MetLife Building) a New York, della torre del Banco Atlantico di Barcellona e il grattacielo della Lonza Group di Basilea. È invece certo che gli architetti Schwebes e Schoszberger, dopo aver visitato il cantiere, ne rimasero impressionati e vi si ispirarono per il grattacielo Telefunken di Berlino.

L’ultimo piano (32º) del grattacielo, raggiungibile tramite scale dal 31º piano (l’ultimo a cui arrivano gli ascensori), è aperto al pubblico in alcune giornate speciali, funge da belvedere con ampia vista panoramica sulla città e può ospitare mostre temporanee come spazio multifunzionale.

Oggi il grattacielo, con i suoi 710 scalini è inserito nelle corse “run up”, in cui gli atleti gareggiano salendo di corsa fino all’ultimo piano del grattacielo lungo le scale.

ALTEZZA

Ha detenuto il record di edificio più alto dell’Unione europea dal 1958 al 1966, anno di costruzione della Tour du Midi di Bruxelles.

La tradizione vuole che nessun edificio a Milano possa essere più alto della Madonnina del Duomo, tradizione che divenne negli anni trenta anche legge comunale, salvo deroghe. Quando fu realizzato l’edificio e quindi violata la tradizione, si decise di porvi in sommità, in segno di rispetto, una piccola replica della statua che sovrasta i marmi di Candoglia del Duomo.

Dietro la tradizione ci sono tuttavia problemi tecnici e strutturali: pochi metri sotto la superficie della città c’è la falda freatica e inoltre, poiché anticamente la pianura Padana era un mare, è assente una base rocciosa in profondità. L’aumento della popolazione nell’ultimo secolo e il conseguente aumento dell’estrazione dell’acqua ha abbassato la superficie della falda, aumentando i rischi di compattazione differenziale del sottosuolo. Di conseguenza una costruzione molto alta e molto pesante potrebbe non essere sopportata dal terreno in modo egualitario col rischio di cedere. Si poté superare questo limite solo con particolari e modernissime tecnologie per le fondazioni dell’edificio: tuttora l’intero palazzo è costantemente monitorato tramite dispositivi nei sotterranei.

CRONOLOGIA

  • 12 luglio 1956: posa ufficiale della prima pietra – inizia la costruzione del grattacielo
  • 4 aprile 1960: terminano i lavori – inaugurazione ufficiale
  • giugno 1978: il grattacielo viene acquistato dalla Regione Lombardia
  • 2 giugno 1980: prima seduta del Consiglio Regionale nel grattacielo
  • 18 aprile 2002: incidente aereo – il palazzo viene gravemente danneggiato e viene chiuso
  • primavera 2003: iniziano i lavori di restauro
  • 18 aprile 2004: il palazzo viene inaugurato con le sue facciate restaurate – viene inaugurato il rinnovato auditorium sotterraneo intitolato a Giorgio Gaber
  • 18 maggio 2005: prima seduta della Giunta regionale nel grattacielo restaurato
  • 31 maggio 2005: terminati i lavori interni, il palazzo viene occupato nuovamente dagli uffici regionali
  • gennaio 2010: inaugurazione nuovo Belvedere