15 Novembre 2019

MOdulo Sperimentale Elettromeccanico, da tutti conosciuto come il MO.S.E.

Si tratta di una delle più importanti opere di ingegneria civile italiana, iniziata nel 2003 e finalizzata alla protezione della città di Venezia e dell’intera laguna dall’acqua alta. Il progetto, infatti, è stato realizzato per garantire la difesa della città da maree alte fino a 3 metri (anche se attualmente, con il rallentamento dei lavori di realizzazione, la struttura non è in grado di provvedere a schermare maree di misura superiore ai 110 centimetri).

 

Il nome

Innegabile è l’origine biblica del nome, con riferimento al passaggio del Mar Rosso, in cui Mosè divise le acque assicurando un passaggi asciutto al popolo ebraico in fuga dall’Egitto.

In un primo momento, il MOSE venne identificato con il nome di “progettone”, prendendo poi la denominazione corrente nell’indicare l’intero sistema.

 

La storia

La necessità di avere un efficace sistema di difesa dal mare emerse a seguito dell’alluvione del 4 novembre 1966, quando Venezia, Chioggia e altri centri abitati vennero sommersi da una marea di quasi due metri.

La legge speciale per Venezia (n. 171/1973) evidenziò il problema della salvaguardia della città, dando vita a un iter legislativo e tecnico volto a elaborare un sistema di difesa.

Nel 1975 il Ministero dei Lavori Pubblici indice un appalto concorso, ma la scelta del progetto tra quelli presentati di conclude in un nulla di fatto. Nessuno, infatti, soddisfa le problematiche. L’ente statale dispone quindi l’acquisizione degli elaborati presentati al concorso, che vengono poi affidati a un gruppo di esperti.

La Legge Speciale 798 del 1984 affida la progettazione e l’esecuzione a un unico soggetto, il Consorzio Venezia Nuova, a cui viene riconosciuto di possedere le competenze necessarie per gestire il complesso delle attività di salvaguardia.

Il Magistrato alle Acque-Consorzio Venezia Nuova presentano quindi un sistema d’intervento per la salvaguardia di Venezia (Progetto REA Riequilibrio e Ambiente), volto alla costruzione di opere mobili alle bocche di porto per la regolazione della marea in laguna.

Nel 2002 viene presentato il progetto definitivo, a cui il Comitatone il 3 aprile 2003 dà il via alla realizzazione. Nello stesso anno vengono aperti i cantieri alle tre bocche di porto di Lido, Malamocco e Chioggia.

 

Obiettivo

Come accennato in precedenza, il vero obiettivo del progetto è quello di proteggere la laguna, le città, gli abitanti e il patrimonio storico, artistico e ambientale dalle acque alte.

Il MOSE, insieme agli interventi di rinforzo del cordone litoraneo, è stato progettato per proteggere da maree alte fino a 3 metri e sarà quindi in grado di assicurare un’efficace protezione alla laguna anche se si dovessero verificare cambiamenti climatici come la crescita delle maree fino a 60 cm (stimata dall’IPCC- Intergovernmental Panel on Climate Change).

 

Funzionamento

Il Mose è costituito da schiere di paratoie mobili, posizionate alle tre bocche di porto, che separano temporaneamente la laguna dal mare in caso di alta marea. Si tratta di 78 paratoie divise in 4 schiere:

  • Alla bocca di porto di Lido, quella più ampia, due schiere di paratoie, rispettivamente di 21 e 20 elementi, collegate da un’isola artificiale;
  • Una schiera di 19 paratoie alla bocca di Porto di Malamocco;
  • Una schiera di 18 alla bocca di porto di Chioggia.

Le paratoie sono costituite da strutture scatolari metalliche (larghezza 20 metri per tutte le schiere, lunghezza variabile da 18,5 a 29 metri e spessore da 3,6 a 5 metri) connesse ai cassoni di alloggiamento in calcestruzzo attraverso le cerniere, il cuore tecnologico del sistema, che vincolano le paratoie ai cassoni e ne consentono il movimento.

Il funzionamento è molto semplice: in condizioni normali di marea, le paratoie sono adagiate nei loro alloggiamenti, piene d’acqua.
Quando è prevista un’alta marea, le paratoie vengono svuotate dall’acqua mediante l’immissione di
aria compressa e in questo modo si sollevano, ruotando sull’asse delle cerniere, fino a emergere per fermare la marea entrante in laguna. Quando la marea cala, le paratoie vengono di nuovo riempite d’acqua e rientrano nella loro sede. Il tempo di chiusura delle bocche di porto è in media tra le 4 e le 5 ore, compresi i tempi di sollevamento delle paratoie (30 minuti circa) e di abbassamento (15 minuti circa).
Per assicurare la navigazione e non interrompere l’attività del Porto di Venezia anche quando le barriere mobili saranno in funzione, alla bocca di porto di Malamocco viene realizzata una 
conca di navigazione per il passaggio delle grandi navi; alle bocche di Lido e a Chioggia saranno invece in funzione conche di navigazione più piccole per il ricovero e il transito dei mezzi di soccorso, pescherecci e imbarcazioni da diporto.

È stato deciso che le paratoie entrino in funzione per maree superiori a 110 cm, quota concordata dagli enti competenti come ottimale rispetto all’attuale livello del mare, ma le paratoie potranno essere messe in funzione qualsiasi livello di marea. Inoltre, il Mose è un sistema assolutamente flessibile e, in base ai venti, alla pressione atmosferica e all’entità di marea, potrà far fronte alle acque alte in modi diversi: con la chiusura contemporanea delle tre bocche di porto in caso di maree eccezionali, oppure con la chiusura di una bocca per volta o con chiusure parziali di ciascuna bocca, dato che le paratoie sono indipendenti l’una dall’altra, per maree medio-alte.

 

Realizzazione

La realizzazione del Mose è stata autorizzata dal “Comitatone” del 3 aprile 2003 e nello stesso anno sono stati aperti i cantieri. I lavori sono iniziati contemporaneamente e proseguiti in parallelo alle tre bocche di porto di Lido, Malamocco e Chioggia.

Oltre ai cantieri alle bocche di porto si sta anche procedendo alla costruzione delle principali componenti del Mose: le cerniere, il cuore tecnologico del sistema, che vincolano le paratoie alla propria sede e ne permettono il movimento, e le paratoie (affidamento in gara); inoltre, sono in corso gli interventi di ristrutturazione degli edifici e degli spazi dell’area dell’Arsenale dove saranno localizzate le attività di manutenzione del Mose e di gestione del sistema.

I cantieri alle bocche di porto lagunari

Gli interventi alle bocche di porto per la realizzazione del Mose implicano un’organizzazione logistica complessa dei cantieri, che sono stati organizzati in un contesto ambientale molto delicato in modo da interferire il meno possibile con il territorio limitrofo; i cantieri sono stati allestiti su spazi acquei provvisori, in modo da limitare l’occupazione delle aree adiacenti alle bocche di porto e da interporsi il meno possibile con le attività che si svolgono nel territorio; anche la movimentazione dei materiali (per esempio per il rifornimento dei cantieri) e dei macchinari avviene via mare per non gravare sul sistema viario del litorale. Fin dall’apertura dei cantieri, tutti gli interventi sono stati eseguiti senza mai interrompere la transitabilità dei canali delle bocche di porto.

Di seguito, la descrizione dei lavori eseguiti per ciascuna bocca di porto.

Bocca di porto di Lido

La bocca di porto di Lido. In primo piano, il bacino lato mare del porto rifugio riallagato dopo il varo e il posizionamento dei cassoni che ospiteranno le paratoie per la schiera di Lido Treporti; al centro, la nuova isola che servirà da struttura intermedia tra le due schiere di paratoie previste per questo varco

Alla bocca di Lido sono previste due schiere di paratoie mobili, la barriera nord di Lido-Treporti con 21 paratoie e la barriera sud di Lido-San Nicolò con 20 paratoie.

A nord della bocca è stato disegnato un porto rifugio – costituito da due bacini in comunicazione attraverso una conca di navigazione – che consentirà il ricovero e il transito delle piccole imbarcazioni e dei mezzi di soccorso quando le paratoie saranno alzate. Il bacino lato mare è stato temporaneamente messo all’asciutto e impermeabilizzato per essere usato come area di cantiere per la costruzione dei cassoni di alloggiamento delle paratoie per questa barriera (7 cassoni di alloggiamento e 2 cassoni per le connessioni di spalla); ultimata la costruzione dei cassoni, l’area è stata riempita d’acqua per consentire l’uscita in galleggiamento dei cassoni, già tutti posizionati nel fondale, ed è ora tornata ad essere uno specchio d’acqua, che fungerà da bacino lato mare del nuovo porto rifugio. Tra il 2013 e il 2014 si è proceduto all’installazione di tutte le paratoie e ai test di sollevamento dell’intera schiera.

A sud della bocca (lato San Nicolò) è completato il posizionamento sul fondale dei 7 cassoni di alloggiamento e dei 2 cassoni per le connessioni di spalla della barriera sud, cassoni che sono stati costruiti nel cantiere provvisorio alla bocca di porto di Malamocco.

Al centro della bocca di porto è stata realizzata una nuova isola che serve da struttura intermedia fra le due schiere di paratoie mobili; l’isola ospiterà gli edifici e gli impianti (la realizzazione è in corso) per il funzionamento delle paratoie.

All’esterno della bocca è ultimata la scogliera curvilinea lunga 1000 m.

Bocca di porto di Malamocco

Alla bocca di porto di Malamocco è stato allestito un cantiere provvisorio dove sono stati costruiti i cassoni di alloggiamento delle paratoie sia per la schiere di Malamocco che di Lido San Nicolò (7 cassoni di alloggiamento e 2 cassoni di spalla per ogni barriera).

In aprile 2014 è entrata in funzione la conca di navigazione per il transito delle grandi navi, che verrà utilizzata quando le paratoie saranno alzate in modo da evitare qualsiasi interferenza con le attività portuali; nello stesso anno sono stati posati tutti i cassoni della barriera.

All’esterno della bocca è ultimata la scogliera curvilinea lunga circa 1 300 m, che smorza le correnti di marea e delimita un bacino di acque calme a protezione della conca di navigazione.

Bocca di porto di Chioggia

È stato realizzato un porto rifugio con una doppia conca di navigazione che garantirà il transito a un numero molto elevato di pescherecci quando le paratoie saranno in funzione. Il bacino lato mare è stato temporaneamente messo all’asciutto e usato come area provvisoria di cantiere per la costruzione dei cassoni di alloggiamento delle 18 paratoie di questa barriera.

Nel 2014 sono stati posati tutti i cassoni di alloggiamento delle paratoie. All’esterno della bocca di porto è ultimata la scogliera curvilinea lunga circa 500 m.

Cerniere

Le cerniere sono il cuore tecnologico del sistema di difesa: servono a vincolare le paratoie ai cassoni di alloggiamento, ne consentono il movimento e assicurano la connessione tra paratoie e gli impianti per il funzionamento del sistema. Le cerniere, in acciaio, sono costituite da un elemento maschio (altezza 3 m, peso 10 tonnellate) connesso alla paratoia, un elemento femmina (altezza 1,5 m, peso 25 tonnellate) vincolato al cassone di alloggiamento e dal gruppo di aggancio che unisce il maschio e la femmina. Verranno realizzate complessivamente 156 cerniere (due per ciascuna paratoia) oltre agli elementi di riserva e la loro produzione e installazione è attualmente in corso.

 

Costi e numeri

Nel corso degli anni, il costo stimato per il completamento dell’opera è aumentato progressivamente.
Nel 1989 i costi preventivati erano pari a 3 200 miliardi di lire. Nel 2001 il costo stimato sale a 3 700 miliardi di lire. Nel 2003 sale a circa 7 000 miliardi di lire.[Va considerato che il cantiere è stato aperto nel 2003, e quindi gli aumenti precedenti sono da riferirsi a rettifiche in fase progettuale.

Nel 2002 vengono stanziati i primi finanziamenti: il Comitato interministeriale stanzia, per la realizzazione del progetto, 450 milioni di euro.

Nel 2013 la somma messa a disposizione sale a 4 987 milioni di euro per la realizzazione dell’opera.

Al 2014 il finanziamento risulta aumentato a 5 267 milioni (di cui 401 milioni con la Legge di stabilità 2014) e viene stimato un residuo di 226 milioni di euro per il completamento dell’opera. Alla data l’opera risulta completata al 90% per una spesa corrispondente di 5 493 milioni di euro.

 

  • 2003 inizio dei lavori
  • 2021 fine prevista dell’opera
  • 4 le dighe mobili in corso di realizzazione alle bocche di porto lagunari (2 alla bocca di Lido; 1 a Malamocco e 1 a Chioggia)
  • 1,6 km lo sviluppo complessivo delle dighe mobili
  • 18 km il fronte di cantieri a terra e a mare
  • 78 il numero complessivo di paratoie previste
  • 18,5 m x 20 m x 3,6 m lunghezza, larghezza e spessore della paratoia più piccola (schiera di Lido – Treporti)
  • 29,5 m x 20 m x 4,5 m lunghezza, larghezza e spessore della paratoia più grande (schiera di Malamocco)
  • 1 la conca di navigazione alla bocca di Malamocco per il passaggio delle navi con le paratoie in funzione
  • 3 le conche di navigazione (2 a Chioggia e 1 a Lido – Treporti) per il transito di mezzi di soccorso, pescherecci e imbarcazioni da diporto con le paratoie in funzione
  • 156 le cerniere, due per ciascuna paratoia, oltre ad alcuni elementi di riserva
  • 42 tonnellate il peso di ciascuna cerniera
  • 3 metri la marea massima che le paratoie possono fronteggiare (a oggi la marea più alta è stata di 1,94 m nel novembre del 1966)
  • 60 centimetri in 100 anni il rialzo del livello del mare che il Mose e 46 chilometri di litorale rinforzato da nuove spiagge fronteggiano
  • 30 minuti per il sollevamento delle paratoie
  • 15 minuti per il rientro delle paratoie nella loro sede
  • 4/5 ore il tempo medio di chiusura delle bocche di porto per un evento di marea, compresi i tempi di sollevamento e abbassamento delle paratoie
  • 4 000 gli occupati coinvolti nella realizzazione del sistema di difesa
  • 94% circa l’avanzamento dei lavori

L’inaugurazione, al momento, è prevista per il 2021.