Il Politecnico di Milano, noto anche col nome di PoliMi, è una delle Università italiane più riconosciute nel mondo dedicata a studi scientifici e tecnologici. La sua storia ha origini antiche tanto che venne fondato nel 1863. Come molti altri atenei storici, il cambiamento e l’innovazione degli spazi è quindi all’ordine del giorno. Tra i più recenti vi è la costruzione del nuovo campus di architettura, nato da un’idea di Renzo Piano e progettato da Ottavio Di Blasi – ODB&Partners.
La storia del Politecnico di Milano
Quando venne fondato nel 1863 si chiamava “Regio Istituto Tecnico Superiore” e si trovava presso il Palazzo del Senato. Se inizialmente nacque per offrire corsi di ingegneria, solo due anni dopo venne attivato per la prima volta un corso di architettura. Il Politecnico di Milano cambiò più volte ubicazione girando più o meno tutta la città.
Nel 1913 venne stipulata una convenzione tra lo Stato, il Comune e la camera di commercio di Milano. Fu allora che si decise di accorpare gli istituti di istruzione superiore sparsi per Milano: la scelta ricadde nell’area, allora periferica, che divenne poi l’attuale Città Studi. Nel 1927, viene inaugurato il Regio Politecnico di Milano in piazza Leonardo Da Vinci. Solo pochi anni dopo poi, il Politecnico si suddivide in due facoltà distinte: architettura e ingegneria. Bisognerà aspettare gli anni 2000 per vedere la nascita della Facoltà di design che, fino a prima, era inserita all’interno del corso di laurea di architettura.
Verso la fine degli anni ’80 del Novecento vennero inaugurate altre sedi sia in città, in zona Bovisa, sia fuori come a Como, Lecco, Cremona, Mantova e Piacenza.
Il nuovo campus di Architettura
Inaugurato a giugno 2021, il nuovo campus di architettura si mostra oggi come un campus moderno che ha riorganizzato completamente gli spazi di via Bonardi a Milano.
La nuova sede, infatti, comprende e uno spazio alberato di circa 9000 metri quadrati, nuovi edifici (per un totale di 4200 metri quadrati) tra cui i laboratori LABora e la rete di laboratori per l’Architettura, aule polifunzionali, spazi per la didattica e la nuova Aula Magna.
L’idea di Renzo Piano era quella di far si che lo storico ateneo si aprisse alla città creando un ampio parco urbano in grado di mettere in comunicazione il parco Ponzio con il sistema verde di Piazza Leonardo da Vinci.
Sono stati inaugurati anche LABora, il laboratorio di modellistica architettonica, tecnologie digitali e progettazione (750 mq) e la rete di laboratori per l’Architettura, degli spazi per “imparare facendo”: dalla falegnameria al taglio dei metalli, fino al mondo delle stampanti 3D e degli strumenti di modellazione digitale alla realtà virtuale e alle tecniche oleografiche.
In occasione dell’inaugurazione del nuovo campus, sono state presentate anche ulteriori novità che arriveranno negli spazi del Politecnico nei prossimi anni.
Prima fra tutte il progetto per una nuova didattica pensata per trovare un equilibrio tra l’insegnamento in presenta e quello a distanza grazie alle nuove tecnologie. Per farlo, sono stati investiti 15 milioni di euro destinati, appositamente all’allestimento della tecnologia nella aule.
Inoltre, il Politecnico di Milano ha deciso di dotarsi di un Centro di Technology Foresight per lavorare su vari fronti: dalle tecnologie quantistiche all’idrogeno; dalla mobilità sostenibile alla potenzialità dei dati; dalla manifattura additiva alla chimica verde, alle nanotecnologie biomedicali, allo Spazio.
Infine, ma non certo per importanza, il Politecnico sarà protagonista di un grande progetto di riqualificazione urbana dell’area dei Gasometri situata proprio nelle vicinanze del campus di Bovisa. Qui, in collaborazione con le imprese, con il Comune di Milano e con il finanziamento di Regione Lombardia verrà creato un vero e proprio ecosistema dell’innovazione tecnologica e socioeconomica.