Continua la crescita dell’Università IULM che presto avrà una nuova sede in via Russoli. Il progetto è stato affidato allo studio Cino Zucchi Architetti e agli architetti Paolo Catrambone e Maria Ave Romani di Ortus.
L’Università IULM
Il campus IULM è stato realizzato nel 1993 dall’ingegner Roberto Guiducci e dell’architetto Lorenzo Guiducci. Inizialmente venne inaugurato quello che, ancora oggi, è il nucleo centrale, l’edificio 1, dove, nei sei piani collegati tra loro da una scala mobile, trovano posto il rettorato, diversi uffici e alcune aule.
Dal 2000 ad oggi il campus ha avuto un ulteriore ampliamento, rivalorizzando anche il territorio circostante. Sono stati infatti costruiti altri nuovi edifici che oggi ospitano i Dipartimenti-Istituti di ricerca, nuove aule, la libreria universitaria, i servizi di ristorazione, le residenze studentesche e i nuovi auditorium.
L’edificio IULM Open Space (IULM 6), inaugurato nel 2015, ha aggiunto al campus due moderni Auditorium e un eccezionale spazio espositivo, donando all’Università una nota creativa fortemente originale.
Alla fine del 2020, invece, è stato inaugurato in via Filargo 38 IULM 7, proprio di fronte all’uscita Romolo della linea 2 della metropolitana. Qui, nei suoi oltre 2.300 mq, hanno trovato posto circa 34 locali, tra cui uffici, sale riunioni condivise e un’area break, un Dipartimento e alcuni centri di ricerca IULM, tra cui il Centro di Ricerca di Neuromarketing – Behavior and Brain Lab, il CECOMS – Centro per la Comunicazione Strategica, il Centre for Employee Relations&Communication (CERC) e l’Osservatorio su Comunicazione pubblica, branding e trasformazione digitale.
La nuova sede
“Abbiamo acquisito un nuovo edificio in via Russoli. Abbiamo lanciato una gara che ha coinvolto quattro grandi studi milanesi. Avevamo chiesto un’architettura iconica. Un edificio parlante che dialogasse con le architetture preesistenti, che contribuisse a rafforzare il processo di rigenerazione urbana che abbiamo iniziato in questo quartiere della periferia milanese, e che al tempo stesso regalasse a Milano un nuovo edificio capace di comunicare”, ha spiegato il rettore Gianni Canova in occasione della presentazione del nuovo anno accademico.
E’ così che a differenziarsi è stato il progetto dello studio Cino Zucchi Architetti e degli architetti Paolo Catrambone e Maria Ave Romani di Ortus.
La principale caratteristica del nuovo edificio del campus IULM è che è in grado di interpretare al contempo le peculiarità dell’intorno urbano, le esigenze del programma funzionale e il carattere di una delle istituzioni più dinamiche nel campo dell’educazione superiore. La contiguità con la circle line ferroviaria e con le fermate del trasporto pubblico genera una sua presenza privilegiata sul flusso pedonale che porta all’ingresso principale del complesso.
I caratteri e il linguaggio del nuovo edificio intendono infatti costituire una riflessione sul carattere di una “nuova urbanità” sempre più attenta alla natura e all’ambiente: le sue forme e i suoi materiali – il profilo dentato del coronamento e l’impiego del mattone a vista e del vetro – sono un’interpretazione sia dell’origine industriale dell’area che delle architetture esistenti del campus, alle quali esso è strettamente legato da un’“aria di famiglia”. Infine, l’elemento a sbalzo che prolunga la facciata di via Russoli fino all’angolo su via Filargo e porta in testata un grande schermo a cristalli liquidi, abbraccia lo spazio verde esistente di fronte alla mensa e costituisce un segnale forte per chi viaggia sul treno e per i pedoni provenienti da Romolo.
La sequenza degli spazi collettivi esistenti costituisce la spina dorsale del complesso. La strada interna tra IULM 1 e IULM 3 viene valorizzata da una sistemazione che anticipa l’ingresso al nuovo edificio creando una piazzetta a quota zero; essa, a sua volta, affaccia su di un’ampia gradinata che porta alla caffetteria, collocata insieme alla piscina e all’area fitness ad una quota inferiore. Grazie alla grande vetrata del fronte ovest si può ammirare lo spazio a tripla altezza, vero cuore dell’edificio, che collega tutti i livelli con una serie di scale aperte sul vuoto.
Ogni parte del programma è collocata in maniera ottimale in base alla sua dimensione e alle sue necessità di luce e di accesso; la generosità degli spazi connettivi permette inoltre di ospitare postazioni libere necessarie per le modalità di lavoro e studio.
L’intero progetto ha un animo green a partire dalla sua copertura che sfrutta l’illuminazione diffusa da nord dagli shed, fino ai pannelli fotovoltaici volti a sud che aiutano a minimizzare il consumo energetico.