13 Maggio 2021

Importante snodo per la viabilità milanese situato nel cuore del Municipio 2 del capoluogo lombardo.

Un nome che si porta dietro la storia del Ducato cittadino e della chiesa di Santa Maria di Loreto, dedicata appunto alla Madonna di Loreto.

Un luogo simbolo per la Milano del passato, del presente e del futuro.

Piazzale Loreto è oggi al centro del bando di concorso “Reinventing Cities”, lanciato dal Comune e dalla rete di città internazionali C40, per la realizzazione di un nuovo masterplan.

Ad aggiudicarsi la corsa è stato lo studio Ceetrus Nhood, pronto a far diventare la nuova piazza simbolo della Milano Olimpica.

I cantieri apriranno nel 2023 e la realizzazione è prevista per il 2025.

STORIA

Durante il ducato di Milano, vicino al piazzale sorgeva la Chiesa di Santa Maria di Loreto – dedicata alla Madonna di Loreto – molto frequentata dagli abitanti di Greco e delle zone vicine. Dopo la demolizione del santuario e la sistemazione del piazzale a rondò, il luogo venne denominato rondò di Loreto, sullo storico tracciato prospettico che partendo da Porta Venezia collegava Milano alla Villa Reale di Monza. Il luogo passò infine a essere denominato piazzale Loreto.

Qui, nel 1856, progettato dall’ornatista Claudio Bernacchi dell’Accademia di belle arti di Brera, venne allestito un padiglione provvisorio ligneo in stile neoromanico longobardo per accogliere l’entrata in città dell’imperatore Francesco Giuseppe e della consorte Elisabetta giovedì 15 gennaio 1857, durante il loro viaggio diplomatico nel Lombardo-Veneto.

Durante la Seconda guerra mondiale, nella strage di Piazzale Loreto avvenuta il 10 agosto del 1944, alcuni soldati della Legione Autonoma Mobile Ettore Muti fucilarono quindici partigiani antifascisti sul marciapiede compreso tra viale Andrea Doria e corso Buenos Aires (l’attuale stele commemorativa si trova leggermente spostata al centro di viale Andrea Doria).

I corpi di Benito Mussolini, che era stato ucciso a Giulino di Mezzegra il 28 aprile 1945, di Claretta Petacci e di altri 18 gerarchi della Repubblica Sociale Italiana, arrivati a Milano la sera stessa, vennero esposti in piazzale Loreto verso le 3 della notte, dove vennero scaricati nello stesso luogo in cui il 10 agosto 1944 erano stati fucilati e lasciati esposti al pubblico i quindici partigiani.

Sappisti della 110ª Brigata Garibaldi montarono la guardia fino alle 7 del mattino. Col passare delle ore sempre più gente si radunò in piazzale Loreto, tanto che il servizio d’ordine, composto di pochi partigiani e vigili del fuoco, decise di appendere i corpi a testa in giù alla pensilina del distributore di benzina Esso all’angolo con corso Buenos Aires per poter essere visti da tutti senza il rischio che la folla si schiacciasse su se stessa.

I cadaveri di Mussolini, con la Petacci e alcuni gerarchi fascisti esposti in piazzale Loreto. Quello di Mussolini è il secondo da sinistra.

I corpi, ai quali si aggiunse quello di Achille Starace (già segretario del PNF ma caduto in disgrazia e privo di cariche nella RSI) fermato per le strade di Milano mentre faceva jogging e fucilato alla schiena dopo un processo sommario, rimasero esposti per diverse ore, in una rassegna di insulti, sputi e oltraggi, finché su pressione delle autorità militari alleate, preoccupate per la tutela dell’ordine pubblico, i corpi vennero trasportati all’obitorio.

Cartolina di piazzale Loreto negli anni Cinquanta in direzione sud, è ben visibile la stazione di servizio Esso usata per appendere i cadaveri nel 1945.

Nell’immediato secondo dopoguerra italiano, dopo la liberazione di Milano, la piazza venne per un breve tempo chiamata piazza dei Quindici martiri a ricordo dei partigiani fucilati, per poi riprendere la sua precedente denominazione. Nel maggio del 2005Stefano Zecchi, allora assessore alla cultura del comune di Milano, propose di ribattezzare il piazzale in piazza della Concordia.

IL NUOVO PROGETTO

Il nuovo masterplan prevede lo sviluppo dello spazio su tre livelli, per un totale del 69% della superficie: oltre alla piazza a raso, si svilupperà sulle aree a cielo aperto ottenute con l’apertura del mezzanino della metropolitana e sulle terrazze verdi dei tetti di tre nuovi edifici destinati ad attività commerciali, svago e uffici. Saranno piantati 300 nuovi alberi. Il traffico sarà dirottato ai margini della piazza per favorire gli spostamenti ciclabili e pedonali. Nel progetto, tra le altre cose, è prevista anche la pedonalizzazione del primo tratto di via Padova, fino a via Giacosa.

“Il masterplan di Loc prevede la realizzazione di una grande agorà verde dove i gradoni, i percorsi ciclopedonali, gli elementi d’acqua e le nuove costruzioni delineano un nuovo punto di riferimento per il paesaggio urbano milanese”, fa sapere palazzo Marino. 

“L’area si riconfigurerà come organismo architettonico aperto destinato alla vita di comunità, con un piano ribassato e ipogeo che sarà la vera piazza anfiteatro, flessibile e adattabile a diversi usi temporanei pubblici come concerti, manifestazioni, mercati, attività sportive e occasioni di aggregazione. Si prevede uno sviluppo dello spazio pubblico su tre livelli, per un totale del 69% della superficie: oltre alla piazza a raso, si svilupperanno sulle aree a cielo aperto ottenute con l’apertura del mezzanino della metropolitana e sulle terrazze verdi dei tetti di tre nuovi edifici destinati ad attività commerciali, svago e uffici. Saranno presenti, oltre a giochi d’acqua, colonnine di ricarica elettrica, rastrelliere e stazioni di bike sharing”, i punti chiavi del progetto.

Il traffico

Il traffico verrà posto ai margini della piazza per favorire gli spostamenti ciclabili e pedonali all’interno dell’area e la penetrazione tra i diversi assi stradali. “Sarà mantenuta la connettività lungo tutti gli assi principali, ma i flussi di traffico verranno rimodulati seguendo le nuove geometrie della piazza, con la realizzazione di attraversamenti a raso in tutte le direzioni, la ridefinizione delle fasi semaforiche e la pedonalizzazione del primo tratto di via Padova. L’intervento su via Padova andrà a integrarsi e rafforzare i progetti dell’Amministrazione per la rigenerazione di due km della via.

Il livello strada sarà collegato all’area interna del piazzale attraverso sistemi di risalita verticale come scale, rampe e ascensori. In corrispondenza di corso Buenos Aires verranno mantenuti gli accessi esistenti alla metropolitana, mentre i flussi pedonali lungo le altre direttrici verranno convogliati all’interno dell’ampio accesso previsto nel progetto della piazza. La complessità della circolazione e la nuova configurazione prevista per il nodo necessitano di porre particolare attenzione sulla definizione dei cantieri, che verranno realizzati per fasi”.

Giardini sui tetti dei palazzi 

“Circa 300 alberi verranno piantati sia nel cuore della piazza che lungo via Padova e viale Monza, altri 200 verranno messi a dimora in città nell’ambito di ForestaMi. I tetti degli edifici si configureranno come giardini rialzati aperti al pubblico e gestiti in sinergia con le attività commerciali sottostanti. Questo porterà la riduzione delle isole di calore in particolare nei picchi estivi e la creazione di un micro-clima con una temperatura di 6-7° inferiore alla temperatura percepita, contribuendo alla riduzione complessiva di C02 nell’area, rispetto allo stato attuale, del 35%”, la grande novità della nuova piazzale Loreto annunciata nel progetto. 

“Le architetture che si pongono ai lati della piazza sono realizzate con strutture ibride in legno e materiali eco-compatibili, caratterizzati da terrazze verdi e pannelli fotovoltaici di nuova generazione, puntando alla realizzazione di un progetto carbon  neutral, grazie alla particolare  conformazione ribassata degli edifici, alle caratteristiche energetiche degli involucri edilizi e alle elevate prestazioni degli impianti utilizzati”.

Un nuovo asilo e spazi per coworking

“L’edificio di via Porpora, oggi sede del Comune di Milano, sarà oggetto di riqualificazione e ampliamento per il corpo a torre, mantenendo inalterato, dal punto di vista volumetrico il corpo basso. L’immobile, che presenterà un giardino pensile sulla copertura, ospiterà un asilo di quartiere, spazi per coworking e uffici. Saranno inoltre attuate politiche di contenimento del traffico nelle ore di punta legate all’asilo, mettendo in sicurezza gli spazi antistanti all’accesso su via Canzio depotenziando l’uso dello spazio attualmente carrabile.

Nei fatti quindi in Piazzale Loreto la stazione della metropolitana, il piano mezzanino e gli spazi pedonali in superficie creeranno insieme una nuova grande piazza multilivello che non solo rappresenta un nuovo punto attrattore verso chi dal centro percorre corso Buenos Aires, ma consente una crescita di utenza e vitalità anche per gli assi commerciali di viale Monza, via Padova e via Costa. In particolare via Padova, che verrà pedonalizzata nella sua parte iniziale sul modello di via Paolo Sarpi, andrà a completare la sua progettualità, avviata con la zona 30 che ne trasforma già le parti successive”.

Il nuovo ostello

“La riqualificazione di Piazzale Loreto si inserirà nel più ampio piano di rigenerazione urbana dell’asse nord-est della città, da via Padova a piazza San Babila. La pedonalizzazione del primo tratto di via Padova previsto in Loc si integra con l’ampio progetto dell’Amministrazione che interesserà due chilometri della via tra via Arici e via Giacosa, con la realizzazione di una serie di interventi che miglioreranno la qualità dello spazio pubblico e la sicurezza stradale: l’ampliamento dei marciapiedi, la realizzazione di 8 nuove piazze, la posa di 230 alberi, che si aggiungono ai 300 previsti in Loc, la riqualificazione di incroci e attraversamenti pedonali e l’istituzione della zona 30, il progetto Tunnel Boulevard per la riqualificazione del ponte ferroviario selezionato nell’ambito di Piazze aperte”.

“In via Doria verrà realizzato il progetto vincitore della prima edizione di Reinventing Cities: con Coinventing Doria nascerà un ostello aperto alla ricettività nazionale e internazionale dotato di ampi spazi d’interesse ad uso pubblico e un piccolo polmone urbano con 90 alberi, in continuità con la riconfigurazione di Piazzale Loreto e corso Buenos Aires. Anche lungo l’arteria commerciale infatti arriverà il verde: la prima sperimentazione si vedrà in corrispondenza delle Corti di Baires, complesso commerciale e residenziale in corso di ristrutturazione, tra via Scarlatti e via Pergolesi, dove troveranno posto circa 30 alberi in vaso che avranno anche funzione di sedute. San Babila cambierà volto con la sistemazione superficiale della piazza a conclusione della realizzazione della fermata M4. L’ampliamento dell’area pedonale consentirà di collegare i due lati della piazza connettendola a Toscanini e creando un’area continua che parte dal Duomo”.

AZIENDE COINVOLTE

l primo progetto – denominato “Milano per LOC”– riguarda l’area di Loreto ed è stato presentato da Ceetrus, insieme agli studi di architettura di Andrea Boschetti_Metrogramma Milano e Andrea Caputo_All City. Il progetto focalizzato sulla sostenibilità, sull’implementazione degli spazi verdi e sulla promozione della ricchezza sociale, vede un folto gruppo di partner coinvolti su diversi aspetti: Arcadis su Development Management, ESG, strategie ambientali e Carbon Footprint, Land per lo sviluppato paesaggistico, MIC per la mobilità, Starching sugli aspetti ingegneristici e Siemens per ciò che concerne gli aspetti tecnologici. A Futureberry e Squadrati sono affidati lo studio del territorio e l’analisi dei trend sociali e a Temporiuso l’analisi dei fabbisogni locali.

LE PAROLE

“Riprogettare Piazzale Loreto significa innanzitutto ripensare radicalmente il tema della mobilità carrabile equilibrando quest’ultima con la mobilità lenta e dolce oggi completamente assente in quel punto come continuità tra viale Buenos Aires, viale Monza e viale Padova. Per noi progettisti ciò favorirà la nascita per Loreto di un luogo aperto a tutte le comunità, uno spazio pubblico ed un ambiente finalmente pregno di qualità che possa concorrere a costruire per Milano e la propria immagine internazionale, un simbolo di architettura contemporanea fondata innanzitutto sullo spazio aperto e le persone”. Team Milano per LOC

“Questa vittoria rappresenta una grande soddisfazione e allo stesso tempo una grande responsabilità che siamo fieri di poterci prendere: essere attori protagonisti di uno dei più importanti progetti di riqualificazione urbana della città di Milano e d’Italia. – dichiara Marco Balducci, Amministratore Delegato di Ceetrus Nhood – Il nostro obiettivo è quello di creare una città più resiliente, ecologica e con ampie possibilità di fruizioni a uso misto, che risponda alle reali necessità dei cittadini. Questo progetto sarà un esempio di sviluppo edilizio in un’ottica di rigenerazione urbana, di nuove forme di mobilità e di distribuzione, ma non solo, siamo certi di poter portare, oltre ad altre funzioni, un commercio evoluto verso l’emozione e l’esperienza. Milano con questa scelta ha saputo accogliere la grande sfida di una sempre maggiore innovazione e integrazione di esperienze fisiche e digitali, dove siamo entusiasti di giocare un ruolo da protagonista nello sviluppo di una città del futuro a misura d’uomo. Vorrei inoltre sottolineare l’importanza della valorizzazione sociale ed economica delle aree adiacenti e delle attività presenti nel contesto. Abbiamo calcolato il Ritorno sociale sull’investimento (SROI) con un indice 4: ciò significa che con un investimento di oltre 60 milioni, creeremo valore per la comunità di circa 250 milioni.”

NUMERI

Ad oggi Piazzale Loreto:

17.500 mq di superficie

41% (7.259 mq) a utilizzo non carrabile

4.775 mq di verde inutilizzato

2.484 mq per la mobilità dolce

Con il nuovo progetto:

12.118 mq di superficie non carrabile come spazio ciclo-pedonale (+69%)

5.382 mq di viabilità carrabile (31%)

1.107 mq di nuova superficie ciclabile

40 posti per biciclette

13 posti di ricarica elettrica

500 nuovi alberi

4.250 mq di superficie piantata

4.745 mq di pannelli fotovoltaici

35% di riduzione di CO2 complessiva nell’aria