L’edizione di Expo 2025 si terrà a Osaka e, già da diversi mesi, stanno trapelando le anticipazioni di come saranno i padiglioni. Dopo l’ultimo Expo 2020 di Dubai, dove a realizzare il Padiglione Italia è stato un team composto da Carlo Ratti Associati, Italo Rota Building Office, Matteo Gatto e F&M Ingegneria, questa volta a creare l’iconica struttura che rappresenterà il Belpaese sarà Mario Cucinella Architects.

© Mario Cucinella Architects
Expo, le origini dell’Esposizione Universale
Era il 1851 quando il Principe Alberto ebbe l’intuizione di dare vita alla prima Esposizione Universale che si tenne al Crystal Palace in Hyde Park di Londra e che fu nota come la Great Exhibition. Solo quattro anni dopo, nel 1855, Parigi lanciò la sua edizione che venne accolta dalla Francia come una sfida per superare il successo della manifestazione londinese. Solo successivamente si decise di tenere la manifestazione ogni cinque anni per cercare di ridurre le spese dei Paesi partecipanti. Le esposizioni internazionali sono di diverso tipo: quelle universali, quelle specializzate e altre più settoriali.
L’attrazione di Expo sono i padiglioni stessi, progettati e gestiti direttamente dai Paesi partecipanti che vanno ad aggiungersi ai padiglioni tematici dell’organizzazione. Al loro interno vengono rappresentate, ogni volta in maniera diversa, le caratteristiche dei singoli Paesi che ne riassumono la cultura, la società e i punti di forza.
Inoltre Expo è anche una vera e propria vetrina per le città che ospitano la manifestazione sia durante l’evento, che attira persone da ogni parte del mondo, sia una volta concluso quando i luoghi vengono riusati e, talvolta, hanno anche dato origine a dei veri e propri simboli cittadini. Ne sono un esempio la Tour Eiffel che nacque per l’Expo del 1889, Fiera Milano che venne lanciata in seguito all’Expo del 1896, l’Acquario di Genova costruito per l’Expo internazionale del 1992, l’Atomium di Bruxelles realizzato per l’esposizione del 1958 e molti altri.

© Mario Cucinella Architects
Il Padiglione Italia di Osaka 2025
“Progettare il Padiglione Italia per l’Expo di Osaka 2025 è un’opportunità unica per la creazione di un vero e proprio palcoscenico in cui non solo mostrare – ad un pubblico globale – cultura, storia e innovazione del nostro paese, ma creare un luogo in cui tessere connessioni: per future collaborazioni, per rafforzare legami per scambi culturali, sociali ed economici. In linea con il tema Saving lives e con gli obiettivi degli SDGs, il progetto e le conseguenti scelte compositive, tecnologiche e materiche, si faranno promotori di un rinnovato equilibrio tra uomo, natura e tecnologia e potranno diventare un potente strumento per promuovere, ispirare azioni e istaurare nuove sinergie per lo sviluppo di un futuro più sostenibile. Il Padiglione rappresenta una nuova idea di società e di città: un organismo vivente in cui le relazioni fra uomo, arte, ambiente e storia possano materializzarsi“. Questa è la dichiarazione che Mario Cucinella ha rilasciato in occasione della presentazione ufficiale del Padiglione Italia.

© Mario Cucinella Architects
Il progetto dello studio rappresenterà dunque, sin dalla struttura architettonica, l’Italia stessa accogliendo al suo interno sperimentazioni artistiche, scientifiche, imprenditoriali e sociali.
La struttura sarà composta da due corpi: una teca che conterrà il cuore espositivo ed esperienziale del padiglione e un corpo secondario situato nella parte retrostante che ospiterà le funzioni accessorie. Tutto intorno, invece, sarà circondato da cielo e mare.
Sul fronte principale, il Padiglione Italia si aprirà con un ordine gigante di portali che concorreranno all’immagine di grande atrio porticato, posto ad inquadrare le architetture interne del percorso espositivo.
L’intera visita sarà divisa in tre atti, ciascuno dei quali affonda le proprie radici in luoghi ed esperienze di cui l’Italia è stata innovatrice. Il primo sarà il teatro dove ibridando l’osservatore con l’attore, il reale con il virtuale, si stravolgerà l’esperienza del visitatore e si suggeriranno possibili scenari futuri. Sarà un teatro immersivo e multisensoriale che metterà in scena suggestioni visive, suoni, movimenti, colori. Il secondo luogo è la città ideale che da sempre è dove l’utopia diventa distopica, metafisica, a causa dell’assordante mancanza di vita. Nel contesto del Padiglione Italia di Expo 2025, la città ideale fungerà da spazio per riflettere sui temi della natura, della sostenibilità e della vita stessa. Sarà dunque l’occasione per pensare a un nuovo futuro, proponendo un approccio inclusivo e sociale volto a valorizzare qualità e artigianalità in associazione con le nuove tecnologie. Nella pratica, nel Padiglione vi saranno una serie di moderne botteghe ognuna dedicata a diversi temi: tecnologia ed energia, alimentazione ed ambiente, manifattura e design, arte e architettura.
Infine, l’ultimo luogo sarà il giardino all’italiana. Situato sulla copertura del Padiglione, il giardino sarà una rielaborazione contemporanea del classico elemento del labirinto e offrirà l’opportunità di sperimentare un nuovo equilibrio tra uomo e pianta, tra naturale e artificiale, bilanciando l’originalità organica della vita con il disegno razionale dell’uomo.

© Mario Cucinella Architects
L’animo green del padiglione
In un mondo sempre più attento alle tematiche ambientali, anche la costruzione del padiglione Italia di Osaka 2025 sarà contraddistinta dall’animo green.
Saranno, infatti, favoriti aspetti quali l’origine naturale dei prodotti, la filiera corta, il contenuto di riciclato, l’assenza di ingredienti tossici e la disponibilità di certificazioni. Per la struttura, poi, verranno impiegate risorse locali come il legno proveniente da filiere locali certificate.
Inoltre, una volta terminato Expo 2025, il Padiglione diventerà miniera di materiali: ogni suo singolo elemento ha caratteristiche (materiche, di design, tecnologiche, ecc.) che gli permetteranno di trasformarsi in maniera naturale senza subire successive lavorazioni, per potersi adattare a nuove esigenze.
Al termine dell’esposizione questo “laboratorio Italia” dovrà diventare un archivio da mettere in mostra, una banca dati di best practices, brevetti, opere, idee sostenibili, collaborazioni tra intelligenza umana e intelligenza artificiale, successi sociali in termini di integrazione, di partnership commerciali tra aziende e accordi tra paesi, perché l’arte rigenera la vita.