8 Febbraio 2024

In vista delle 100 candeline che spegnerà tra due anni, l’aeroporto di Salerno Costa d’Amalfi si sta completamente rinnovando. Il progetto, attualmente in corso, è stato affidato a Deerns che ha vinto la gara d’appalto nel gennaio 2022 e che sta realizzando “Un paesaggio nel paesaggio” al fianco di Atelier(s) Alfonso Femia, Od’A Officina d’architettura, Planeground, Techproject, Sun Flower Engineering.

I lavori dovrebbero terminare nel breve tanto che da luglio 2024 l’aeroporto sarà operativo. La prima compagnia aerea che opererà sarà Volotea, che ha già programmato il primo volo verso Nantes per l’11 luglio e verso Cagliari il 13 luglio.

© Atelier(s) Alfonso Femia

La storia dell’aeroporto

L’aeroporto fu realizzato nel 1926 come campo di fortuna e solo tre anni dopo venne utilizzato dal 20º Stormo Aeroplani da Ricognizione comandato dal colonnello pilota Mario Martucci. Proprio a lui, dopo la sua morte nel 1933, venne intitolato lo scalo.

Nel periodo della seconda guerra mondiale l’aeroporto fu dapprima oggetto di pesanti bombardamenti da parte degli alleati, poi, tra il settembre e l’ottobre dello stesso anno durante lo sbarco di Salerno, essendo l’aeroporto un obiettivo primario, divenne teatro di violenti scontri tra questi e le forze tedesche del 64 Reg. Panzer che l’avevano occupato dopo l’Armistizio.

Negli anni a venire cambiò continuamente destinazione d’uso: fino al 2007 venne utilizzato solamente da Carabinieri, Vigili del Fuoco, dalle scuole di volo e paracadutismo e per traffico business di piccoli jet privati (compreso quello della famiglia Kennedy che atterrò qui nel 1962).

Nel 2007 invece il sito aprì ufficialmente al traffico civile su larga scala, con quattro banchi check-in, due aree di imbarco, nastri bagagli e sale d’aspetto. I primi voli partirono nel 2008.

Dal 2019 la Gesac, Società di gestione dell’Aeroporto Internazionale di Napoli Capodichino, è entrata ufficialmente nella gestione dello scalo salernitano e da allora si sta lavorando al Masterplan 2043 che prevede numerosi interventi di ampliamento che vanno di pari passo con le Opere complementari, realizzate dalla regione Campania, che prevedono il prolungamento della metropolitana di Salerno con una stazione nelle immediate vicinanze dell’aeroporto e l’adeguamento delle infrastrutture viarie.

© Atelier(s) Alfonso Femia

Il progetto

Il progetto architettonico prevede la creazione di un’infrastruttura moderna e funzionale in perfetta coerenza con gli aspetti paesaggistici, identitari, ambientali ed esperienziali del territorio.

Il team di progettazione, nello specifico, sta lavorando a un nuovo terminal di circa 16.000 metri quadrati, che si svilupperà su due piani fuori terra e un piano interrato di 2.000 metri quadrati; all’allungamento della pista di decollo fino a 2.200 metri; all’area di parcheggio e accesso all’aeroporto e a un edificio polifunzionale di circa 2.000 metri quadrati. Una volta terminati i lavori della prima configurazione l’aeroporto sarà in grado di accogliere fino a 3,3 milioni di passeggeri.

© Atelier(s) Alfonso Femia

Il nuovo terminal è pensato come aggregazione di spazi funzionali modulari altamente efficienti e collegati tra loro. Alla base dell’intero progetto dunque c’è una struttura modulare che permette al sistema tridimensionale di estendersi e di fondersi con il territorio circostante secondo le esigenze evolutive previste. La struttura è poi sormontata da una copertura a falde alternate e variabili che è sia espressione architettonica sia dispositivo tecnologico. L’obiettivo è creare uno strumento flessibile nell’arco stagionale ed evolutivo, nelle fasi di ampliamento, con modalità e tecnologia semplici senza limitazioni dell’operatività dello scalo.

L’architetto Femia ha spiegato che nel nuovo terminal, calato in uno spazio denso di storia, tradizioni e cultura, ogni viaggiatore troverà, nelle suggestioni della materia, nel nuovo paesaggio che mette al centro l’alternanza di spazi chiusi, semiaperti, aperti verso la natura, la luce e il cielo, una sua dimensione identitaria e tipica dell’architettura mediterranea. La luce naturale scriverà i diversi momenti del viaggio e anticiperà tra materia e relazioni prospettiche la dimensione immersiva nel paesaggio.

© Stefano Anzini

Il concetto di continuo richiamo tra interno ed esterno ritorna anche nell’interior design del terminal consentendo anche qui un’interazione con la luce e gli elementi naturali, in un’evocazione calibrata del sistema di corti, tipico dell’architettura mediterranea. I materiali scelti, inoltre, verranno utilizzati negli spazi alternati delle corti interne e si rifaranno alla tradizione locale: la ceramica, tra cui quella di Vietri, e il cotto.

Infine l’intero progetto è stato pensato per ridurre le emissioni di anidride carbonica: secondo le stime la riduzione sarà pari a 390 tonnellate all’anno.