23 Ottobre 2024

Si chiama La Città della Gioia ed è il progetto che ACPV ARCHITECTS, Parcnouveau, ARUP e Asset realizzeranno negli spazi dell’ex Fiera di Roma.

© ACPV ARCHITECTS

L’Ex Fiera di Roma

Era il 1948 quando Edoardo Squadrilli, fondatore della Fiera di Roma, sottoscrisse un impegno milionario per costruire il Centro Fieristico della Capitale. Circa 10 anni dopo, nel 1959, la Fiera di Roma inaugurò la sua sede, sin da subito definita provvisoria, in via Cristoforo Colombo. Nel decennio successivo, la Fiera divenne ente pubblico-economico, accrescendo il suo prestigio e ospitando importanti eventi fieristici, motivo per il quale, nel 1990, venne costruita la più grande sala congressi della capitale: il Palafiera.

Lo spazio però non riuscì a trovare una sua reale collocazione nel panorama fieristico internazionale cominciando ben presto a mostrare segni di decadimento. Il motivo per molti era il luogo considerato inadatto, tanto che nei primi anni 2000 l’obiettivo divenne quello di realizzare un nuovo polo fieristico, sulla direttrice Roma­ Fiumicino. È così che il 21 Aprile 2006 fu inaugurata la nuova sede di Fiera Roma S.r.l. che è diventata negli anni uno tra i maggiori e più accreditati Poli Espositivi d’Europa.

Intanto l’area di quella che è divenuta poi l’Ex Fiera è rimasta per anni in stato di degrado con possibili progetti e ipotesi che, però, non hanno mai visto la luce o almeno fino ad ora.

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Il progetto de La Città della Gioia

La riprogettazione dell’area nasce dalla necessità di offrire ai futuri residenti della zona e a quelli dei quartieri limitrofi tutti i servizi di cui hanno bisogno.

Si parte così dalle aree pubbliche dove circa il 50% delle zone sarà dedicato al verde e ai servizi. Riappropriandosi di una vasta area della città, la riqualificazione dell’ex Fiera di Roma rappresenta così un’opportunità unica per riconoscere l’importanza e il valore del gioco, promotore di attività fisica, interazione sociale, benessere psicofisico e riconnessione con la natura.

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Il masterplan, dunque, ribalta la prospettiva nella pianificazione della metropoli: costruire una città a misura di bambino, dove le generazioni più giovani possano sentirsi protagoniste del loro ambiente. Una città in cui gli spazi favoriscono la cura e il benessere, dove lo scambio e l’inclusione sono gli elementi fondativi nel disegno delle aree.

Grazie alla progettazione scalare, il passaggio tra gli spazi pubblici e privati è fluido e armonioso. Ogni angolo è pensato per la socialità dalle residenze ai playground, dalle aree attrezzate fino alle piazze che saranno in grado di ospitare anche eventi pubblici, performance artistiche e momenti di aggregazione per tutta la comunità. L’approccio usato integra la natura nel design degli spazi arricchendoli con attività educative incentrate sulla biodiversità e potenziando la resilienza climatica dell’intera area. I viali alberati e i grandi spazi del parco offrono momenti di grande respiro che, declinandosi nel linguaggio della natura romana, riconnettono propriamente il sito al contesto e offrono a tutto il quartiere uno spazio di accoglienza e libertà.

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L’operazione mira a liberare il suolo, massimizzando la permeabilità e il verde e costruendo una sequenza di scenari urbani differenti attraverso un sistema continuo di spazi pubblici sul lotto intero. Con una forte compenetrazione tra tutte le varie aree verdi, viene realizzato un ampio parco urbano unitario, pubblico e inclusivo: un corridoio ecologico che, partendo da via C. Colombo si estende verso via dell’Arcadia e viale Tor Marancia, trasformando l’area da causa di degrado a fonte di rigenerazione urbana ed ambientale.