22 Ottobre 2020

Simbolo di Parigi, situata nel cuore della capitale francese, costruzione gotica tra le più celebri al mondo, patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO dal 1991. La cattedrale di Notre-Dame è oggi al centro di un importante progetto di ristrutturazione a seguito dell’incendio che l’ha irrimediabilmente danneggiata lo scorso 15 aprile 2019, portando al collasso del tetto e della flèche.

STORIA

La cattedrale, la cui costruzione è datata 1163, venne completata nel 1344 dopo una serie di ampliamenti e restauri.

A partire dal Rinascimento vennero fatti ulteriori ritocchi di entità minore, secondo i gusti delle varie epoche. Interventi che, nei secoli XV e XVI si limitarono all’aggiunta di decorazioni prima rinascimentali, poi barocche, di altari laterali e di monumenti funebri.

Durante la Rivoluzione francese la cattedrale venne devastata: dopo che tutti gli oggetti in metalli preziosi vennero inviati alla zecca per essere fusi, nell’ottobre del 1793, per ordine della Comune di Parigi, tutte le statue della facciata, sia quelle della galleria dei Re, sia quelle dei portali, vennero distrutte insieme alla flèche.

Dopo i danni inflitti si rese necessario un importante intervento di restauro: sebbene fosse stata riaperta al culto, la chiesa versava in pessime condizioni, tanto che, sotto il Primo Impero, le bandiere della battaglia di Austerlitz furono appese alle pareti per nascondere il degrado.

Alcuni interventi locali erano stati effettuati nel 1817 con il restauro del telaio del tetto e degli archi rampanti del coro; negli stessi anni venne incrementato l’arredo interno della cattedrale. Un importante ruolo nella campagna di sensibilizzazione per il restauro della cattedrale lo ebbe lo scrittore Victor Hugo con il suo romanzo Notre-Dame de Paris, pubblicato nel 1831; l’opinione pubblica si schierò a favore dell’impresa, come era nelle intenzioni di Hugo, e vi fu un grande interesse nei confronti dell’edificio.

In seguito all’approvazione del ministro degli Affari religiosi, al quale, il 31 maggio 1842 era stata presentata una petizione firmata da vari personaggi illustri, tra i quali Victor HugoAlfred de Vigny e Jean-Auguste-Dominique Ingres, vennero scelti gli architetti Jean-Baptiste-Antoine Lassus e Eugène Viollet-le-Duc, che si erano distinti nel restauro della Sainte-Chapelle, quest’ultimo già facente parte della Commissione per la salvaguardia delle opere d’arte, costituita sotto la direzione di Prosper Mérimée in seguito alla pubblicazione del libro di Hugo. I due architetti incaricati, nel 1845, presentarono all’Assemblea Nazionale un preventivo di 388.850 franchi che dovettero abbassare a 265.000 franchi per ottenere il finanziamento; l’inadeguatezza dei fondi, che dovevano servire non solo al restauro della cattedrale, ma anche alla costruzione di una nuova sacrestia, fece sì che nel 1850 i lavori dovettero essere sospesi per poi riprendere. Nel 1857, alla morte di Lassus, Viollet-le-Duc divenne il direttore unico dei lavori.

Tra il 1860 e il 1870, nell’ambito della riqualificazione urbanistica della città, su progetto di Georges Eugène Haussmann, venne aperta una grande piazza di fronte al sagrato della cattedrale demolendo vari antichi edifici, tra le quali alcune case con intelaiatura a traliccio del XV secolo e l’antico Hôtel-Dieu.

Durante la Comune di Parigi del 1871, nella cattedrale, da poco restaurata e riaperta al culto, vennero incendiate alcune panche e sedie, senza gravi danni; l’edificio venne risparmiato durante le due guerre mondiali.

Nel 1935, il cardinale Jean Verdierarcivescovo di Parigi, incaricò dodici artisti contemporanei della realizzazione di ventiquattro vetrate, dodici per il cleristorio della navata centrale e altrettante per il matroneo.

Nel 1952, al solo Jacques Le Chevallier venne dato l’incarico, dall’amministrazione dei monumenti storici, di realizzare un progetto per delle nuove vetrate basate sul disegno di quelle degli anni trenta. Le nuove finestre vennero realizzate tra il 1952 e il 1967 nella vetreria dell’artista, presso Fontenay-aux-Roses ed installate tra il 1963 e il 1967. L’inaugurazione avvenne il 26 aprile 1966.

Negli anni novanta la cattedrale fu oggetto di restauri sia interni, con l’ampliamento dell’organo maggiore, sia esterni, con una radicale pulizia della facciata principale, terminata in occasione del giubileo del 2000.

In seguito, fino al 2013, vennero fatte ulteriori migliorie.

ARCHITETTURA

La cattedrale di Parigi, costruita tra il 1163 e il 1250, è stata una delle prime grandi chiese gotiche, venuta immediatamente dopo la ricostruzione del coro della basilica di Saint-Denis da parte dell’abate Sugerio, considerato il “padre” del gotico. Notre-Dame, a sua volta, divenne esempio per moltissime costruzioni gotiche successive.

La cattedrale ha pianta a croce latina con transetto poco sporgente, profondo coro terminante con un’abside semicircolare e cinque navate; le quattro navate laterali si congiungono intorno all’abside formando un doppio deambulatorio.

La cattedrale parigina si presenta in uno stile non ancora del tutto maturo, ancora con elementi di derivazione romanica, tra cui soprattutto le colonne cilindriche: la sua navata, infatti, non risulta slanciata e luminosa come quella delle cattedrali del gotico maturo, in cui i pilastri polistili permettono la presenza di volte più alte e di grandi vetrate; con l’aggiunta delle cappelle, non presenti nel progetto originario, venne meno l’illuminazione delle navate laterali e quindi si dovettero sostituire le monofore della navata centrale con più grandi bifore. Notre-Dame presenta anche alcune differenze rispetto alla basilica di Saint-Denis, come nell’area del deambulatorio, doppio per entrambe le chiese, dove nella prima le cappelle radiali sono ben definite, mentre nella seconda sono leggermente sporgenti ed integrate nelle campate, condividendo con queste la volta a crociera; inoltre vi è la presenza di un matroneo ben definito, differente da quello della cattedrale di Sens (delle bifore che danno su un locale sottotetto) e con finestre più articolate rispetto a quelle del matroneo della cattedrale di Noyon (bifore nella navata e nel coro, monofore nell’abside).

Un elemento architettonico peculiare della cattedrale di Parigi sono gli archi rampanti, secondo alcuni autori qui sperimentati per la prima volta; secondo altri, invece, sarebbero stati utilizzati per la prima volta nella chiesa abbaziale di Saint-Germain-des-Prés, poco distante da Notre-Dame, il cui coro venne consacrato nel 1163 da papa Alessandro III.

La struttura della cattedrale è interamente in calcare luteziano, pietra tipica dell’area di Parigi, con malta di calce come legante.

L’INCENDIO

Il 15 aprile 2019 la cattedrale è stata colpita da un grave incendio, che ha provocato il collasso della flèche e del tetto, con il crollo del transetto. Il lavoro incessante dei vigili del fuoco è riuscito a mettere in salvo la struttura portante e gran parte delle opere d’arte, tra cui quelle presenti nel tesoro della cattedrale. Il giorno successivo, il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron, durante il suo discorso alla nazione riguardo l’incendio, ha annunciato la ricostruzione della cattedrale in un arco di tempo di cinque anni. In poco meno di una settimana le donazioni per la ricostruzione del tetto sono ammontate a 1 miliardo di euro.

Il 15 giugno, in occasione della solennità della dedicazione della cattedrale, una celebrazione eucaristica è stata presieduta dall’arcivescovo Michel Aupetit all’interno dell’edificio; essa ha avuto luogo nella cappella assiale e ha visto la partecipazione di un gruppo ristretto di persone.

In seguito alla chiusura della cattedrale le principali celebrazioni che avevano luogo al suo interno sono state spostate nella chiesa di Saint-Sulpice, nel VI arrondissement, la più grande della città dopo Notre-Dame. A partire dal 1º settembre 2019 hanno ripreso anche quelle quotidiane del capitolo presso la chiesa di Saint-Germain-l’Auxerrois, nel I arrondissement.

IL RESTAURO PROPOSTO DALLO STUDIO FUKSAS

Lo Studio Fuksas ha lanciato l’idea del progetto per il restauro della Chiesa di Notre Dame a Parigi, Francia, dopo il tragico incendio del 15 aprile.

La proposta di Massimiliano e Doriana Fuksas per Notre Dame, dopo il crollo della guglia e parte del tetto nell’incendio, è quella di creare una struttura contemporanea che dialoghi perfettamente con l’antica presenza.
Il progetto della guglia consiste in una sorta di altissimo pinnacolo realizzato come un cristallo Baccarat, che, come il tetto, può essere illuminato di notte e riempito di luce.
Il nuovo elemento sarà un faro di speranza per il futuro nella notte di Parigi.