20 Settembre 2019

Con i suoi 80.018 posti distribuiti su tre anelli è lo stadio più capiente d’Italia, oltre che uno dei simboli più rappresentativi della città di Milano. Lo stadio Giuseppe Meazza (o San Siro, se preferite chiamarlo come il quartiere in cui è ubicato) è stato, è e sarà sempre un capolavoro dell’architettura sportiva internazionale.

“La prima volta che vedi lo stadio Giuseppe Meazza è impossibile non avere un sussulto. Quando è illuminato, sembra un’astronave atterrata nella periferia milanese” (The Times, 2009)

La storia

Risale al 1925 la volontà di Piero Pirelli, ex presidente del Milan, di costruire uno stadio, in quella zona di Milano denominata San Siro, capace di raccogliere ogni giorno all’Ippodromo per il Trotto centinaia di sportivi appassionati di ippica.

La costruzione della struttura, spesata da Pirelli, ma pensata dall’ingegnere Alberto Cugini e dall’architetto Ulisse Stacchini, fu veloce. Il 19 settembre 1926, infatti, lo stadio venne inaugurato con un’amichevole tra le due squadre della città: Milan e Inter.

Non era un San Siro così come lo immaginiamo oggi. Il progetto iniziale, infatti, prevedeva una struttura composta da quattro tribune rettilinee, una delle quali parzialmente coperta, e aveva una capienza di 35.000 persone.

Nel 1935 l’impianto venne comprato dal Comune di Milano, che iniziò a sue spese una fase di ampliamento strutturale, portando alla realizzazione di quattro curve di raccordo tra le tribune e incrementando la capienza fino a 55.000 spettatori.

I lavori vennero curati dall’ingegner Bertera e dall’architetto Perlasca.

Datato 1955, invece, il secondo ampliamento, curato dall’ingegnere Calzolari e dall’architetto Ronca. La trasformazione dell’impianto prevedeva la realizzazione di una struttura portante per un secondo anello di tribune che sovrastavano (e in parte coprivano) le vecchie tribune. Si arrivò a una capienza totale di 100.000 spettatori, che provvedimenti per la sicurezza pubblica ridussero a 85.000.

L’immagine dello stadio subì una profonda trasformazione anche estetica, con la costruzione di rampe elicoidali che permettevano l’accesso al secondo anello.

In occasione dei mondiali di Italia ’90, il Comune di Milano investì per un rinnovamento dello stadio. Tra il 1987 e il 1990 venne costruito il terzo anello e tutti i posti a sedere vennero coperti. Il progetto, firmato dagli architetti Ragazzi, Hoffer e dall’ingegnere Finzi aveva previsto la costruzione di sostegni autonomi esterni su cui poter appoggiare un nuovo anello.

Vennero così costruite undici torri cilindriche in cemento armato che permettevano l’accesso alle gradinate. Quattro di queste fungevano da sostegno alle travi reticolari di copertura. I posti a sedere furono coperti da lastre in policarbonato che garantivano comfort per gli spettatori e un’illuminazione naturale per i giocatori.

Risale al 2008 la restrizione della capienza a 80.018 posti, a causa di lavori di riqualificazione dello stadio per adeguamento agli standard UEFA.

Nel 2015 lavori di ammodernamento hanno colpito solo il primo anello rosso. Il fossato presente tra la tribuna e il campo da gioco è stato colmato per la realizzazione di nuovi ground box con 140 poltroncine. Sono state anche eliminate le vecchie panchina semi-interrate e portare a livello del terreno di gioco.

 

San Siro nei prossimi anni: due studi in gara

Sono stati presentati presso il Politecnico di Milano il 26 settembre i due progetti dei due studi di architettura rimasti in gara.

Si tratta dello studio americano Populous (che ha firmato il nuovo Wembley e il nuovo White Hart Lane) e della combinazione italo-americana Manica-Progetto CMR (con i secondi che hanno all’attivo il concept dei nuovi stadi di Cagliari e Padova).

Si parla, in entrambi i casi, di un Meazza nuovo, con la forma di quello storico, ma con una caratteristica futuristica: quella di adattarsi al club che gioca in casa.

Se gli americani probabilmente presenteranno un progetto strutturale rettangolare senza angoli, che diventa una sorta di navicella spaziale trasparente con pareti di vetro alte trenta metri a rivestirlo, Manica e CMR hanno proposto un progetto con due anelli che si incrociano esternamente: uno sull’altro in modo sfasato.

Il progetto di Populous

Ecco il video presentazione:

 

Il progetto di Sportium

Ecco il video presentazione:

Perché non verrà ristrutturato?

A frenare una potenziale ristrutturazione dello storico impianto è la tempistica: un intervento di questo tipo non durerebbe meno di 5/6 anni (4 di inattività totale). L’assenza di un impianto sportivo del genere porterebbe ingenti perdite di ricavi e un danno economico alle società (e ai tifosi) non indifferente.

 

Costi e ricavi del nuovo San Siro

L’investimento complessivo è di 1,23 miliardi di euro: 564 milioni per la costruzione del nuovo stadio, 427 per il distretto commerciale che sorgerà nei dintorni, 81 milioni previsti per le opere di urbanizzazione primaria e secondaria (strade, piste ciclabili, allacciamento reti). Gli oneri di urbanizzazione inciderebbero – come riportato da Calcio & Finanza – per ulteriori 57,6 milioni.

Passiamo ai ricavi. Dovrebbero essere di circa 124 milioni l’anno: 69 arriveranno dallo stadio, 55 dal distretto commerciale. I ricavi derivanti dalla sponsorizzazione dello stadio si aggirerebbero sui 14 milioni.

Extra, invece, i 16 milioni di incassi dal museo dello stadio preventivati da Milan e Inter. Tutto il nuovo distretto urbano dovrebbe portare entrate per 24,5 milioni (hotel, uffici, cinema e spa).

L’investimento di Milan e Inter sarà possibile grazie a un finanziamento di 30 anni a un interesse del 5% annuo.