9 Maggio 2023

Il futuro è già stato scritto per due iconici edifici milanesi. Stiamo parlando degli immobili Pirelli 10 e Innovazione 3 che presto diventeranno un’anima sola dando vita a BiM – dove Bicocca incontra Milano, un nuovo workplace all’avanguardia esteso su oltre 50.000 metri quadri e pronto ad accogliere una community di 5.000 persone.

La riqualificazione è firmata dai progettisti Piuarch e Antonio Perazzi.

© Wolf

Il quartiere Bicocca

Il quartiere Bicocca di Milano nasce nei primi anni del Novecento e il suo sviluppo va di pari passo con quello della fabbrica Pirelli che si è occupata di realizzare, accanto allo stabilimento, scuole, infrastrutture, impianti sportivi e un complesso residenziale per i dipendenti, arrivando a creare quella che è stata definita la “Manchester d’Italia”.

Il nome, invece, richiama la quattrocentesca villa nobiliare della Bicocca degli Arcimboldi che è stata per lungo tempo la sede di rappresentanza del Gruppo Pirelli.

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Quando alla fine del Novecento Pirelli comincia ad abbandonare i suoi impianti produttivi del quartiere, viene indetto un concorso internazionale per la conversione delle aree ex-industriali. Il vincitore è lo studio di architettura milanese Gregotti Associati, che intraprende la più grande opera di riqualificazione urbana in Europa, con l’obiettivo di restituire alla città di Milano l’ex area industriale occupata dallo stabilimento Pirelli. Nasce così un quartiere che rispecchia la visione dell’architetto secondo cui “la semplicità è una complicatissima conquista”.

La presentazione del progetto

Dopo aver annunciato, a marzo 2022, l’acquisizione del primo edificio in viale Piero e Alberto Pirelli 10 (Pirelli 10) e dopo aver concluso, a dicembre 2022, l’acquisizione del secondo edificio, adiacente a Pirelli 10, situato in viale dell’Innovazione 3 (Innovazione 3), Aermont Capital e Kervis SGR hanno ufficialmente presentato al mondo BiM – dove Bicocca incontra Milano.

La particolarità del progetto è che verrà realizzato con una logica di retrofitting, vale a dire di rigenerare ciò che già esiste anziché costruire ex-novo al fine di ridurre l’impatto ambientale. Inoltre il cantiere sarà aperto a tutti. Per tutta la durata dei lavori, la cui fine è prevista per il 2024 per Pirelli 10 e per il 2026 per Innovazione 3, gli spazi di BiM verranno infatti aperti con un ricco programma di attività culturali, proponendo così sin da subito l’area come un nuovo distretto cittadino, un luogo d’ispirazione, ritrovo e networking integrato nel tessuto urbano di Bicocca.

BiM – dove Bicocca incontra Milano

Il nuovo intervento di rigenerazione e rinascita del distretto si colloca all’interno di un ecosistema virtuoso di eccellenze già radicate nel quartiere, tra cui l’Università degli Studi di Milano-Bicocca, il CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche), la Fondazione Pirelli, Pirelli HangarBicocca e TAM, Teatro Arcimboldi Milano. Proprio seguendo le orme delle altre strutture presenti nella zona, anche BiM avrà lo scopo di generare impatto positivo sulla realtà circostante attraverso partnership e progetti a lungo termine all’insegna dell’inclusività.

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Il progetto, firmato dallo studio di architettura milanese Piuarch, che ha lavorato in stretta sinergia con il paesaggista Antonio Perazzi, comprende 43.300 metri quadrati a destinazione direzionale, 3.400 metri quadrati di spazi retail, 800 metri quadrati di Pavilion multifunzionale e 6.000 di spazi verdi e giardino.

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Cuore pulsante di BiM è la piazza così come la si intende: punto di incontro e di scambio tanto da comprendere al suo interno caffè e ristoranti con dehors, bike shop, bookshop e spazi di co-working. Un vero e proprio “sistema” di rigenerazione del piano terra che, partendo da questo edificio, aspira a coinvolgere l’Università Bicocca e l’intero quartiere. Il piano diventa così trasparente grazie alle ampie vetrate che ricoprono l’intera superficie e accessibile da quattro lobby d’ingresso affacciate sulle due vie principali. Al centro della piazza, invece, trova posto il Pavilion che mette in relazione luoghi di lavoro e socialità, paesaggio e architettura, sviluppando un palinsesto di iniziative ed eventi che attiveranno il distretto Bicocca, l’università e i cittadini.

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Gli spazi interni dell’edificio, invece, puntano a qualità ed efficienza sia nelle aree comuni che in quelle strettamente dedicate al business. L’allora pianta lineare di Gregotti, rimasta invariata, diventa così un mix di open space e ambienti chiusi: finestre apribili, luce naturale e impianti all’avanguardia garantiscono benessere ed efficienza energetica, mentre le ampie terrazze verdi affacciate sulla città e la piazza diventano un prolungamento en plein air del luogo di lavoro.

Vera novità sono, invece, i due nuovi piani, il settimo, che da spazio tecnico diventa ufficio e l’ottavo, che si aggiunge come volume trasparente affacciato su un rooftop verde offrendo una vista privilegiata sullo skyline di Milano.

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Infine non mancherà anche il BiMstrò, il temporary café firmato da Paola Navone – Otto Studio. Lo spazio occuperà un’area di 135 metri quadrati (di cui 60 all’interno e 75 all’esterno) unendo food e design, cultura e socialità, lavoro e tempo libero in un’architettura effimera non convenzionale e dai colori pop.

Il progetto paesaggistico per BiM non è solo il completamento architettonico dell’ampio complesso gregottiano della Bicocca, ma vuole sancire una diversa relazione con un quartiere in fermento e un territorio da riscoprire”, afferma l’architetto Antonio Perazzi, che ha progettato i 6 mila metri quadri di giardino di BiM, con 3.700 piante di circa 40 specie differenti. Attraverso il verde, BiM rivolge un invito a riappropriarsi degli spazi all’aperto. Attorno al Pavillon, per esempio, troveranno posto sette grandi giardini rialzati a forma di mezzaluna, per creare dei “nidi” accoglienti.

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Infine, in tutto il progetto, dall’esterno all’interno, è alta l’attenzione alla sostenibilità. BiM si propone, infatti, come modello di riqualificazione urbana autenticamente sostenibile, trasformando gli spazi in Classe A e rispondendo ai più alti requisiti di ESG e sostenibilità. L’obiettivo è ottenere diverse tra le più importanti certificazioni green riconosciute a livello internazionale, tra cui LEED Platinum, BREEAM Excellent, Well Gold e WiredScore enabled.